TESTIMONI DI FEDE

Dal ghetto mafioso alla vita da suora: storia di Madre Angelica, fondatrice di EWTN (parte 2)

di Chiara Chiessi

Suor Angelica raccontava: “Quando venni a sapere che la stazione stava per mandare in onda un film blasfemo, affrontai il manager della rete e feci le mie obiezioni. […] Gli dissi che sarei andata da qualche altra parte a fare le mie registrazioni. Lui mi rispose: ‘Se lasci questa rete, sei fuori dalla televisione’. E io risposi: ‘Ne metterò su una mia’”. La derisero, invece fondò EWTN, che oggi raggiunge 264 milioni di famiglie in tutto il mondo.

Rita Rizzo, che diventerà suor Angelica (fondatrice di EWTN) tenne nascosto per molto tempo alla madre il desiderio di consacrarsi, per paura di poterla turbare.

Infatti, Rita, nata nell’Ohio, in un ghetto retto dalla mafia siciliana, aveva un padre assente e violento e una madre instabile, che spesso minacciava di tentare il suicidio.

Come può essere sbocciata una vocazione alla vita consacrata in un contesto familiare così difficile?

La risposta la conosce solo Dio. 

Il cuore della giovane era puro e desideroso di infinito, di amore, di vera gioia.

E questa gioia può darla solo Dio e corrispondere al suo progetto di vita.

Rita lo ha capito e per tutta la vita ha cercato di trasmettere questo messaggio alle sue novizie, nonché a tutte le persone che, dopo la fondazione di EWTN, chiedevano di lasciarle dei messaggi spirituali.

Dopo aver subito un’operazione miracolosa alla colonna vertebrale, Madre Angelica sentì l’ispirazione di fondare una comunità di clausura di suore afroamericane che si dedicassero a riparare gli insulti e le persecuzioni sofferte dalle persone di colore (da poco l’apartheid era fuori legge, ma la discriminazione era ancora abbondantemente presente) e di implorare grazie e benedizioni del Signore per quel popolo tanto amato da Dio.

Come maturò invece la chiamata di fondare EWTN? 

Molti notarono l’abilità che aveva Madre Angelica nel comunicare con il pubblico laico e la incoraggiarono a continuare; alla fine degli anni ’70 iniziò a registrare i suoi discorsi in uno studio televisivo, dove poi scoprì che il manager voleva trasmettere un film blasfemo.

Leggi anche: Dal ghetto mafioso alla vita da suora: storia di Madre Angelica e della tv EWTN (parte 1) (puntofamiglia.net)

“Quando venni a sapere che la stazione stava per mandare in onda un film blasfemo, affrontai il manager della rete e feci le mie obiezioni – raccontava Madre Angelica – ma lui ignorò le mie lamentele. E così gli dissi che sarei andata da qualche altra parte a fare le mie registrazioni. Lui mi rispose: ‘Se lasci questa rete, sei fuori dalla televisione’. E io risposi: ‘Ne metterò su una mia’.”

E così fece: la Provvidenza la ricompensò per non essere caduta nel compromesso.

Iniziò a registrare i programmi in un garage. Molte persone pensarono che fosse impazzita e che questo suo progetto non avrebbe portato a niente.

Oggi i canali EWTN raggiungono più di 264 milioni di famiglie in tutto il mondo.

Alla Messa celebrata dal Card. Pell, in occasione del sesto anniversario della morte di Madre Angelica, il Cardinale ha affermato nell’omelia:

“Madre Angelica era stata cresciuta dalla madre, e questo aveva influito anche sulla sua vita. Ma guardando a quello che ha raggiunto, la vita di Madre Angelica è un incoraggiamento per quanti sono nati in difficili circostanze familiari”.

Dio chiama in ogni momento, in ambienti familiari favorevoli che certamente possono aiutare la vocazione a sbocciare e a maturare, e in ambienti familiari avversi, che possono soffocarla o, al contrario, renderla più forte.

Nel caso di Madre Angelica, la sua testimonianza di vita è stata come un faro per dare speranza a quanti, come lei, provengono da famiglie difficili, e ricorda a tutti che Dio non ci abbandona mai, anzi semmai, ci dimostra di volerci bene ancora di più quando abbiamo più bisogno di Lui.




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