I bambini al centro del Primo “Premio Bartolo Longo”

La Prima Edizione del Premio Bartolo Longo, organizzato dal Club Lions Pompei Host, ha visto come vincitrice Roberta De Rosa, responsabile insieme al marito Alfredo Cretella, dell’Oasi Vergine del Sorriso, la prima casa di accoglienza del Centro Giovanni Paolo II, fiore all’occhiello dell’opera del Santuario di Pompei. 

Dal 5 al 7 maggio 2023 la città di Pompei ha ospitato per la prima volta il Congresso Distrettuale dei Club Lions comprendente le regioni Campania, Calabria e Basilicata. Nell’ambito del convegno si è svolto anche la cerimonia di consegna del primo Premio “Bartolo Longo”, istituito a settembre 2022 dal Club Lions Pompei Host con l’obiettivo di offrire il giusto riconoscimento a chi si sia particolarmente distinto nel promuovere atti di “religiosità e civiltà, arte e vita, scienza e cultura”, che favoriscono la crescita civile della comunità nella quale vive e opera.

Un Premio prestigioso che si inserisce nelle celebrazioni dell’Anno Longhiano, promosso dal Santuario di Pompei per ricordare il 150esimo anniversario dell’arrivo nella città del Beato Bartolo Longo. La giuria, composta da personalità di rilievo della realtà del Club Lions, del mondo civile ed ecclesiale, ha deciso di conferire il Premio alla dott.ssa Roberta De Rosa che insieme al marito e ai loro cinque figli, sono i responsabili dell’Oasi Vergine del Sorriso, una casa di accoglienza per minori, parte integrante delle opere del Centro Giovanni Paolo II del Santuario di Pompei. 

La motivazione del Premio recita: “A Roberta De Rosa, responsabile della casa-famiglia “Oasi Vergine del Sorriso”, la prima delle opere del Centro per il Bambino e la Famiglia “Giovanni Paolo II”. I coniugi De Rosa-Cretella, insieme ai loro cinque figli, scelgono con amore e coraggio di accogliere bambini meno fortunati, soli o in grave disagio. La giuria del Premio Bartolo Longo, all’unanimità, ha ritenuto riconoscerle il Premio Bartolo Longo – I Edizione”. Il Premio consiste in un’opera scultorea del sacerdote-artista don Battista Marello, già autore, tra l’altro, della Porta monumentale in bronzo del Santuario di Pompei, inaugurata solennemente il 5 maggio 2021.

Roberta e Alfredo sono una coppia di sposi del movimento Fraternità di Emmaus che ha scelto di lasciare la sua casa per condividere la quotidianità con i più piccoli. Un carisma, quello della preghiera che si intreccia con la carità, che è uno dei pilastri fondamentali di questo giovane movimento ecclesiale nato intorno agli anni ’90 per opera di un sacerdote, don Silvio Longobardi e che oggi vede la presenza di altre Oasi, oltre che in Italia, anche in Burkina Faso. Azione coordinata e attentamente seguita dalla Federazione Progetto Famiglia, un’associazione di enti no profit che da anni opera sul territorio nazionale ed estero. 

Una scelta, quella della famiglia Cretella, che pone l’accento sul protagonismo dei laici nella Chiesa, in piena continuità con il pensiero e l’opera del beato Bartolo Longo che scelse di restare laico e in prima persona consumò la sua vita nel servizio alla Chiesa attraverso la preghiera e la carità. La presenza di una piccola cappellina con Gesù Eucarestia all’interno dell’Oasi Vergine del Sorriso sottolinea maggiormente che il servizio sgorga limpido dalla preghiera e dal l’ascolto. Solo in ginocchio si impara ad amare l’altro e a servirlo. 

Cos’è un’Oasi della Fraternità di Emmaus? Le oasi sono il frutto e il segno di una storia plasmata dallo Spirito. Sono i conventi del terzo millennio nei quali sposi e vergini condividono, fianco a fianco, la gioia di vivere e testimoniare il Vangelo. Sono luoghi in cui la comunione fraterna diventa legge di vita, obiettivo irrinunciabile verso cui tendere nonostante le ferite generate dall’umana fragilità. Sono piccole case in cui la preghiera s’intreccia con la carità, l’ascolto della Parola con l’accoglienza dei fratelli. S’impara così a coniugare amore di Dio e amore del prossimo come in tutte le famiglie cristiane.

Per info: www.emmausweb.org




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