La pillola anticoncezionale sarà gratuita in tutte le regioni d’Italia. Lo ha stabilito l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Già disponibile da molto tempo in alcune regioni come Puglia, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana oltre alla Provincia autonoma di Trento. Ma se sarà gratuita significa che qualcun altro pagherà, o no? Difatti si prevede un costo totale per le casse dello Stato, cioè di noi contribuenti che le ingrossiamo, stimato in circa 140 milioni di euro annui. Una somma di certo non irrisoria.
Ma l’inganno consiste anche in una scarsa e cattiva informazione alle donne che l’assumono regolarmente. Gli effetti, documentati scientificamente ma spesso sottovalutati o non comunicati sono: variazioni di peso o appetito; nausea; emicrania; cambiamenti di umore, inclusa la depressione; aggravamento delle vene varicose; sintomi gastrointestinali (dolore, crampi, gonfiore); vaginiti; carenze vitaminiche; ritenzione idrica; menomazione della vista; insufficienza epatica (ittero). A ciò si aggiunga che non sono stati rari, negli anni, i casi di ditte produttrici di pillole anticoncezionali trascinate in tribunale a causa delle gravi complicazioni di salute riportate da chi le ha assunte; tra queste: infarto, ictus, trombosi venosa profonda, embolia polmonare, tumore al seno.
Aggiungo, ed è l’aspetto che mi turba più di tutti, la facilità con cui i genitori, le mamme in modo particolare, la consigliano alle loro figlie come una conquista di civiltà o per sbrigare velocemente tutta la pratica dell’educazione sessuale. per la serie: meglio incorrere in un effetto collaterale che nel rischio di avere un figlio indesiderato in un momento inopportuno. Ma anche come società educante, cosa stiamo dicendo alle nostre giovani donne: ti aiutiamo a vivere tranquillamente la tua vita sessuale liberandoti dal costo della pillola? Ancora una volta non ci stiamo ponendo le domande giuste, quelle che aiutano a crescere, a diventare adulti, quelle che mettono in modo la solidarietà, la responsabilità, l’aiuto reciproco.
Tutto questo, non lo dimentichiamo in un Paese come l’Italia dove il tasso di natalità è ai minimi storici. Un dato drammatico. Ma in questo contesto rendere gratuita la pillola anticoncezionale era davvero una priorità? Perché con quei 140 milioni di euro in un anno non si pensava ad aiutare le donne che si dicono costrette ad abortire per mancanza di aiuto economico? Fotografia di un Paese guidato dall’illusione di una libertà che soprattutto i giovani pagheranno a caro prezzo.
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