NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Bambino brasiliano usa i videogiochi per parlare di fede: una storia vera

Un bambino brasiliano ha unito la passione per i videogiochi ad un’altra sua passione: la fede cattolica. Non ha grandi strumenti (non possiede neppure un computer), eppure sta raggiungendo migliaia di persone con i suoi video, realizzati con un apparecchio per i videogiochi di seconda mano. Molti si avvicinano a Dio grazie a lui… è la fede dei piccoli che muove le montagne.

Rafael Gaborin Faria, detto “Rafinha”, ha solo dieci anni, ma sin da piccolissimo rivela un particolare amore per il Signore e spesso trascorre il suo tempo facendo ricerche sulla vita dei santi. 

Il suo sogno? Conoscere tutte le chiese del mondo.

Devoto alla Madonna, giocava sin da bimbo a realizzare l’incoronazione di Maria, fino a quando, un giorno, ha deciso di portare questa sua devozione su Minecraft, un videogioco nel quale è possibile costruire case e edifici.

Rafinha ha iniziato a costruire virtualmente la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Atibaia, la città dell’interno dello Stato di San Paolo in cui vive. Non è stato certo semplice ed immediato: ci sono voluti due mesi di lavoro, ma il risultato è stato strabiliante. 

Il bambino ha costruito anche il Santuario Nazionale di Aparecida, con tanto di altare, croce e nicchia per la patrona del Brasile.

Per il bambino si tratta di un’occasione per far conoscere Gesù. Il Vangelo è il centro delle sue giornate e spesso lo legge registrandosi, postando poi il prodotto finito: a quel punto, è come se si stesse in parrocchia o nel santuario, per ascoltare la Parola del giorno. Insomma, Rafinha sta facendo entrare Dio anche nel mondo virtuale, dove quasi sempre è tagliato fuori.

È iniziato tutto quasi come un gioco, mai il bambino si sarebbe aspettato tanto successo… finché un giorno il suo canale passa improvvisamente da 66 a 10.000. 

Oggi ha 68.000 iscritti, ma il canale non accenna ad arrestarsi. Uno dei video di questo bambino ha portato la Parola di Dio a più di 103.000 persone!

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Anche se gli apparecchi con cui lavora sono di fortuna, sempre più persone si avvicinano alla fede grazie all’impegno e al genio creativo di questo piccolo discepolo.

Ognuno può fare la sua parte, anche senza grandi mezzi. Basti pensare che la famiglia di questo bambino non ha nemmeno un computer in casa: Rafinha costruisce il suo materiale di evangelizzazione su un vecchio apparecchio di videogiochi che suo padre ha comprato di seconda mano, e poi posta i video su un cellulare che non è nemmeno di ultima generazione. La cuffia con microfono è stata un regalo di un iscritto al canale che lamentava la scarsa qualità dell’audio.

Gesù continua a scegliere i piccoli e gli umili di cuore. Non i potenti. E non sono i mezzi, ma il cuore con cui facciamo le cose a fare la differenza. 

“Gli dico sempre che le cose che facciamo per Dio vanno fatte con amore e bene, le difficoltà non contano, e lui segue queste indicazioni”, dice la mamma. “Gli chiediamo di ridurre il ritmo di produzione dei video per non sovraccaricarlo, ma vuole realizzarli tutti i giorni”.

Si sa che se c’è una passione che accomuna i bambini più o meno di tutto il mondo è quella per i videogiochi. Sono davvero rari quelli che non li amano e che non passerebbero le ore lì davanti.

A volte si teme che ne abusino e, in effetti, senza la supervisione attenta dei genitori, il pericolo di dipendenza è sempre dietro l’angolo. 

Molti giochi, inoltre, sono violenti e non aiutano i bambini e i ragazzi a sviluppare quelle competenze sociali che sono necessarie per vivere bene con gli altri.

Eppure, questa notizia che arriva da oltreoceano viene a rincuorare quanti hanno la lamentela facile e si arrendono al disfattismo, quelli del “Dove andremo a finire?”, per intenderci (tra cui spesso ci sono anche io: lo ammetto). 

Questo bambino brasiliano ha tutta l’aria di essere un piccolo erede del Beato Carlo Acutis, divenuto patrono di Internet grazie alla sua passione per le nuove tecnologie che ha messo a disposizione del Vangelo.

Chissà che il loro impegno non continui ad ispirare tanti altri piccoli missionari!




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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