In evidenza “Quando mi confesso riesco ad amare di più la mia famiglia” Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 2 Marzo 2023 Nessun commento su “Quando mi confesso riesco ad amare di più la mia famiglia” di Francesco Arnaldi Siamo in tempo di Quaresima ed è molto importante ritornare alla confessione, che non significa “andare a parlare con un prete”, ma ricevere il perdono che Gesù ha offerto ad ognuno di noi in Croce. Non è una pratica sterile e inutile: sapete, da marito e da padre mi accorgo che la confessione mi avvicina molto di più alla mia famiglia. L’altro giorno mi sono confessato, e per la prima volta dopo tre anni ho potuto farlo dentro ad un confessionale! Già, perché dopo il Covid i confessori della chiesa in cui andiamo di solito, giustamente, evitavano gli spazi chiusi, e quindi ci si confessava su due sedie poste una di fronte all’altra nella navata laterale. Adesso, si è ritornati alla normalità. E così, sono entrato nel confessionale, dove al di là della grata mi aspettava il solito sacerdote. All’inizio è stato strano, per un semplice motivo: non mi ha riconosciuto! Sono anni che mi confesso sempre da lui: mi conosce per nome, conosce la mia famiglia, è anche venuto a benedire la nostra nuova casa quando ci siamo trasferiti. Questo rapporto, seppur bellissimo, a volte mi provocava qualche problema durante la confessione. Perché, non dimentichiamocelo, durante il sacramento della confessione il sacerdote si presenta a noi in Persona Christi. Per quel breve (o lungo) lasso di tempo lui non è più don Tal dei Tali, ma è Cristo. Cosa decisamente più difficile da tenere a mente se con il sacerdote in questione hai un rapporto personale, se prima di iniziare ti chiede come stanno moglie e bambini e se alla fine dopo l’assoluzione ti blocca per quattro chiacchiere su come va il lavoro. Questa esperienza di anonimato che ho vissuto l’altro giorno è stata da un lato molto strana (sentirmi chiedere se sono sposato da uno che è addirittura venuto a trovarci in casa è stato decisamente bizzarro!) ma dall’altro lato mi ha ricordato chi ho davanti quando mi confesso. Ho davanti Gesù. I miei peccati non li sto dicendo a un sacerdote, li sto dicendo a Gesù. Leggi anche: Togliere il superfluo, organizzazione, preghiera: tre consigli per la Quaresima (puntofamiglia.net) Per questo non bisogna confondere la direzione spirituale con la confessione. Se nella direzione spirituale ho di fronte a me un sacerdote che, con la sua esperienza e la grazia che ha ricevuto, mi aiuta a progredire nella vita interiore, nella confessione ho davanti Cristo che ascolta i miei peccati, ascolta il mio pentimento, mette da parte il giudizio e mi concede il Suo perdono e la Sua misericordia. Siamo in tempo di Quaresima, ed è molto importante ritornare alla confessione, ricordandosi la potenza che ne scaturisce. Senza confessione vanifichiamo il sacrificio di Cristo in croce. Morendo, Gesù ci ha offerto la grande grazia del perdono e della salvezza, ma non l’ha fatto in automatico. Bisogna chiederla, questa grazia. Dobbiamo chiedere a Dio di essere salvati. E il modo più alto per farlo è il sacramento della riconciliazione, che ci avvicina nuovamente a Lui e rimuove tutti gli ostacoli che il peccato ha frapposto fra di noi. E quando rimuoviamo gli ostacoli ci accorgiamo che questi non mi stavano solo tenendo lontano da Gesù, ma anche dalle altre persone. Anche da mia moglie. Per questo, a tutti coloro che stanno vivendo un momento difficile in famiglia, problemi coniugali, problemi con i figli, il mio consiglio è: confessatevi! No, non dovete confessarvi perché questi problemi sono solo colpa vostra o dipendono esclusivamente da voi. Magari sì, magari no. Ma il punto è un altro: confessatevi perché solo un’anima riunita con Gesù può guardare le altre persone con lo stesso sguardo di misericordia e di perdono con cui sono stati guardati da Dio. Ci stiamo preparando alla Pasqua. Ci stiamo preparando a celebrare la nostra salvezza. E allora chiediamola, questa salvezza. Chiediamola spesso. Non vanifichiamo il sacrificio della Croce. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag amare, confessarsi, confessione, famiglia, Gesù, perdono di Dio, Quaresima, Riconciliazione, Sacramenti, sacramenti in famiglia, Sacramento, sacrificio della Croce, salvezza, seconda settimana di quaresima ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? 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