L’AMORE CHE GUARISCE

“Sono stata vittima di pedofilia, ma il mio cuore è rinato”: la testimonianza di una suora

cuore spezzato

(Foto: zimmytws / Shutterstock.com)

“Avevo 9 anni, mi trovavo a casa dei miei zii, quando lui si trasformò in un orco. Ebbi per anni un dolore inconscio. Eppure, dopo la terribile notte, il sole sorse. Capii che ero amata da Dio da tutta l’eternità. La croce non è mai l’ultima parola, siamo chiamati a risorgere. A me è successo”. In questo tempo di Quaresima, proponiamo il toccante racconto di una donna “morta” e poi risorta.

I social ci fanno solo perdere tempo? A volte sì, senza dubbio. Ci sottraggono dai nostri doveri e ci anestetizzano. Però, non è sempre così. Ci sono pagine interessanti, profili di persone che possono aiutarci a riflettere e che, con la nostra disponibilità, magari ci aiutano a diventare migliori. Proprio navigando su un social ho trovato, ad esempio, un articolo molto bello di Don Fortunato Noto che mi ha aiutato a trovare luce, dentro di me, di fronte a una piaga che tanto mi lacera il cuore: la pedofilia.

Tante volte ho pensato che se c’è un motivo valido, anche uno solo, per mettere in discussione la bontà della creatura umana è proprio questo: il fatto che si possano non accudire i cuccioli al punto da diventare dei mostri con loro

Una tale perversione dell’uomo è la prova inequivocabile, a mio modesto parere, che il demonio esiste e che può davvero contagiarci con il suo veleno.

Don Fortunato, nell’articolo in questione, intitolato “Io, suora abusata, dopo 17 anni di silenzio, ora mi sento amata” riporta la storia di una consacrata che è stata abusata da bambina. 

La donna, che quando ha fatto riemergere il ricordo di quel gravissimo episodio era già consacrata, ha dovuto affrontare un percorso di guarigione lungo e doloroso, che le è costato anche lo smarrimento della fede, salvo poi ritrovarla in modo ancora più profondo.

Aiutata da uno psicologo, da un padre spirituale e da tanti fratelli e sorelle che le sono stati accanto, la donna ha ritrovato la luce. Oggi afferma che “Dio nel suo grande amore ci ha fatto dono della libertà, dono unico e mistero grande, l’uomo ha la facoltà di scegliere cosa fare di essa”, ma ha capito che l’amore vince su ogni cosa, anche la più terribile che si possa vivere.

Leggi anche: Gesù muore dove è uccisa la dignità di una persona (puntofamiglia.net)

Ecco solo alcuni tratti salienti della sua testimonianza:

Sono nata in una famiglia serena, sono l’ultima di tre figli e ho vissuto un’infanzia felice pur nella fatica di un lavoro, quello di mio padre, che non ci permetteva di avere una casa tutta nostra, vivevamo nella casa della nonna materna […] Ma un giorno tutto per me cambiò. Avevo 9 anni. Così quel giorno mi trovai a casa dei miei zii, quando lui si trasformò in un orco e così come per gioco abusò di me infrangendo attraverso il suo corpo, per un suo piacere disumano non solo la mia carne ma soprattutto la mia intimità, lacerando la mia dignità. […] Dopo diciassette anni di sofferenza inconscia, dove il voler a tutti i costi dimenticare aveva anche segnato negativamente la mia memoria, finalmente un giorno come per incanto mi ricordai di quella esperienza. […]. Da lì capii che qualcosa di veramente grave era avvenuto quella mattina, qualcosa che aveva anche influito negativamente sul mio rapporto con Dio. […] Ed un giorno guardando il Crocifisso trovai il coraggio di dirgli: ‘Io ti odio, se tu sei così, ti odio!’. Ma io pur nella grande sofferenza avevo capito che finalmente stavo ritrovando la verità di me stessa. […] E dopo la terribile notte, il sole sorse e il Signore mi fece comprendere che Lui mi amava, che mi aveva sempre amato che mai un momento mi aveva lasciata sola e che con mia immensa gioia, da sempre mi aveva chiamata a consacrare a Lui la mia piccola vita. […] Ho iniziato una nuova vita. […] La croce non è e non deve essere mai l’ultima parola, con il Signore siamo chiamati a risorgere. […] A noi vittime di pedofilia, come al Signore, è data la grazia di stare sulla Croce da innocenti per espiare i peccati delle bestie. Io ho avuto anche la grazia di comprenderlo e di offrire la mia vita per la conversione dei pedofili.

Questa suora è riuscita a trovare un senso al suo dolore, ha ritrovato sé stessa dopo essersi perduta. Quante persone però stanno ancora facendo i conti con un passato doloroso? Quanti hanno subito abusi e magari non hanno il coraggio di raccontarlo, nemmeno a sé stessi? 

Per quanti la resurrezione da quelle macerie non è ancora arrivata? 

Ecco perché è importante raccontare queste storie: perché nessuno si senta solo, colpevole, sporco a causa di aggressori violenti e senza scrupoli e perché ciascuno senta che è possibile riscostruire la propria identità ferita.

Per chi volesse inviare un messaggio personale alla suora, è possibile scrivere a questo indirizzo e-mail: info@associazionemeter.org




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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