CORRISPONDENZA FAMILIARE
Nel tempo della crisi coniugale serve una grande preghiera
20 Febbraio 2023
Alcuni frammenti, scritti in ginocchio davanti a Gesù Eucaristia di un sacerdote che da anni si occupa di accompagnare gli sposi, ci ricordano che prima di ogni altra azione di aiuto, sostegno alla crisi, è necessaria una grande e fervente preghiera a Dio perché liberi la famiglia dalle insidie del male.
Cari amici,
accompagnare e sostenere gli sposi è uno dei tratti fondamentali del mio ministero sacerdotale, un impegno che nasce dalla preghiera personale e trova in essa la sua fonte e il suo sostegno. Ogni giorno consegno al buon Dio la vita degli sposi e in particolare di quelli che vivono situazioni di particolare difficoltà. A volte, soprattutto durante l’adorazione eucaristica, mi capita di raccogliere pensieri e intenzioni, quasi sempre legati a vicende coniugali specifiche. Condivido con voi alcuni frammenti di questo dialogo orante, tasselli diversi che lasciano intravedere la bellezza e la fatica dell’amore.
- Le macerie dell’amore
Porto nel cuore la sofferenza di quegli sposi che si trovano tra le macerie di una casa crollata, una casa ben più importante di quella materiale. Quando l’amore crolla, quando il sogno finisce, resta l’amara sensazione di aver sbagliato tutto. Chi vive questa condizione si sente messo in un angolo, non solo ha di che rimproverarsi per tutti gli errori commessi e per i segnali che non ha saputo riconoscere in tempo, ma deve anche sopportare il giudizio degli altri e lo sguardo di chi, senza parlare, dice: “In fondo, te lo sei cercato!”. È triste e difficile ricominciare. È una situazione di estrema debolezza. Ancora più grave quella dei mariti che si trovano anche privati dei figli… Come sopravvivere a tutto questo? Come riprendere in mano la vita? E come custodire la fedeltà nuziale se proprio la memoria del matrimonio è fonte di sofferenza?
- Resta solo la preghiera.
Giornata nuziale. Fin dal mattino poniamo le reliquie dei santi Luigi e Zelia ai piedi dell’altare dove Gesù Eucarestia è posto sul trono. Una giornata di preghiera per gli sposi. Tutti gli sposi. Supplichiamo il Signore di donare ad ogni famiglia la grazia della consolazione. “Lo Sposo è con voi”, scriveva Giovanni Paolo II. E tuttavia, quante sofferenze, amarezze, delusioni accompagnano la vita familiare. Quanta tristezza! Il cammino coniugale a volte sembra imboccare un vicolo cieco, si arriva dinanzi ad un muro. Non c’è modo di superarlo. Tutto si ferma. Viene a mancare la volontà di andare avanti. Manca il coraggio di rimettersi in cammino. Se viene meno la fede in Dio, muore anche la speranza. Contro questa ostinata chiusura nessuno può fare nulla, resta solo la preghiera. È il segno di una fede che non si rassegna, il grido della speranza che non muore.
- Sul lago in tempesta
Giornata nuziale. Invitiamo tutti a pregare per le famiglie e in modo speciale per quelle che sono come barche sul lago in tempesta. La comunità domestica è una piccola e debole realtà, costruita su sentimenti fragili. Eppure resiste agli assalti del male. Quanti errori si potrebbero evitare se gli sposi camminassero sulle orme di Cristo! E quante tempeste si potrebbero superare se accettassero di accogliere Cristo nella loro casa!
- Amicizia, via di santità
Amicizia e santità: la comune ricerca della santità cementa l’amicizia e fa degli affetti non più la reciproca soddisfazione di un bisogno ma un legame che sostiene l’avventura umana e dona lo slancio per camminare verso la pienezza. La santità come forza dell’amicizia; e l’amicizia come sostegno della vita santa. Beati gli sposi che sanno vivere il loro affetto e la loro amicizia nella cornice di questa santità che orienta ogni energia e brucia tutte le scorie della fragilità.
- Dimora di Dio
La famiglia è chiamata ad essere dimora di Dio ma può rispondere alla sua vocazione solo se frequenta la Casa di Dio, se si nutre dei Sacramenti può diventare spazio sacro, se vive alla presenza di Dio può rivelare il volto di Dio, se sta in ascolto della Parola può diventare parola. È vero che il mondo è lo spazio in cui Dio dimora, è vero che l’incarnazione ha abbattuto la barriera tra sacro e profano, ma questo non vuol dire svuotare le chiese come se altrove passa il Regno di Dio. Al contrario, solo affollando la chiesa, e facendo della chiesa il luogo in cui il Mistero viene celebrato, è possibile riportare Dio nella storia e fecondare la quotidiana esistenza.
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Tra pochi giorni entriamo in Quaresima, siamo chiamati a mettere da parte tante cose inutili per dare più spazio alla preghiera. “La famiglia che prega unita, resta unita”, ha scritto Giovanni Paolo II all’inizio del terzo millennio (Rosarium Virginis Mariae, 41). La scarsità della vita orante è certamente una delle cause che alimenta la crisi coniugale. “Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera”, leggiamo nel Vangelo. È necessario perciò ripartire da Dio. Invito tutti ad accompagnare il cammino degli sposi con una più ardente e fiduciosa preghiera. Vi consegno una preghiera che ho preparato per la liturgia nuziale di una coppia di amici.
Padre santo,
ti affido questi sposi
portano nel cuore tanti desideri
ma non sanno quali sono i sentieri
che Tu hai tracciato per loro.
Con tutto il cuore desiderano
accogliere la Parola
che Tu hai fatto risplendere nel tuo Figlio
perché sanno di trovare in Lui
la via della vita.
Non ti stancare di parlare al loro cuore,
anche quando li vedi impauriti e preoccupati.
Il tuo amore è più forte
di ogni debolezza.
Dona a Serena e Vincenzo
di vivere in obbedienza a Te
e di cercare solo ciò che piace a Te.
Insegna loro a fare della vita
un cammino che ogni giorno
ricomincia da te
e trova in te la sua meta ultima.
Amen
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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