Spiritualità coniugale
Gesù nasce per te”. Bello, ma che vuol dire? Io l’ho capito insieme a mio marito…
di Marina Scarrone
Io e mio marito, a ridosso di questo Natale, abbiamo messo in piedi un progetto per coppie chiamato “Un Tempo per Noi”, con riflessioni, attività e momenti di condivisione partendo dal Vangelo. Sta già dando i suoi frutti. Com’è possibile, se continuiamo a litigare, a ferirci, a essere incostanti? Ho capito che Dio è più grande delle nostre debolezze e ci dà sempre fiducia.
Ieri sono entrata in una pasticceria e ho notato che sul bancone già c’erano in vendita le frappe – o bugie/chiacchere, ognuno le chiama in modo diverso in base alla regione. Insomma, è appena finito il Natale e siamo già proiettati verso un altro periodo liturgico (sì, perché le frappe rimandano al Carnevale, che ci porta subito all’inizio della Quaresima).
Io, invece, devo ammettere che sono rimasta indietro. Sono ancora nel Natale. Non perché sono una nostalgica. Il motivo è molto semplice: ho bisogno di fare memoria.
Si è appena concluso uno dei periodi più importanti dell’anno: con l’Avvento e il Natale inizia un nuovo anno liturgico, un nuovo anno con Gesù! Non è un periodo che può passare inosservato. Sono successe tante cose: abbiamo pregato, festeggiato, fatto nuovi incontri, riso, litigato, perdonato. Magari sono anche successe tutte un po’ di fretta.
Quindi ora ho bisogno di fermarmi e di fare memoria di questo bellissimo tempo appena concluso. E in particolare in questi giorni – con una fetta di panettone in mano, altro che frappe! – ho voluto ricordare i doni che Gesù ci ha fatto, a me e mio marito, durante il Natale.
Abbiamo sentito in tante omelie che “Gesù nasce in te! Nasce in noi!”. È vero e molto bello. Ma nel concreto che cosa vorrebbe dire?
Il Gesù che ho conosciuto io in questi anni è un uomo di valori, molto pratico e concreto. Non si perde in tante chiacchere o in grandi paroloni, e agisce soprattutto nel silenzio.
Facendo memoria delle cose che sono successe a me e Francesco ho potuto vedere che Gesù ha agito concretamente nella nostra vita, nella nostra famiglia, nella nostra relazione di coppia. Lo abbiamo visto! Ci ha parlato! È nato, e lo ha fatto mostrandosi nella nostra realtà.
Siamo stati toccati da Gesù in tanti modi, ma quello che più ci ha sconvolto è questo: ci ha parlato nelle nostre debolezze. Non “nonostante le nostre debolezze”, ma partendo proprio da queste.
Negli ultimi anni io e mio marito abbiamo passato tante crisi e momenti difficili – un po’ come tutte le coppie – e ormai riconosciamo subito quali sono le mancanze dell’altro.
Questo Natale Gesù ci ha spiegato un grande concetto: lui fa grandi cose con noi proprio a partire dalla nostra povertà.
Leggi anche: “Nel buio delle nostre cadute, è entrata la luce di Dio: buon Natale, marito mio” (puntofamiglia.net)
Cos’è successo quindi? Abbiamo messo in piedi un bellissimo progetto per coppie cristiane chiamato “Un Tempo per Noi”, con riflessioni, attività di coppia e momenti di condivisione partendo dal Vangelo. Io e Francesco abbiamo scritto tanto, parlato tanto e direi anche abbastanza bene.
E com’è possibile che stiamo facendo tutto questo se comunque continuiamo a litigare, a ferirci, a essere incostanti, ecc.… ? Le nostre debolezze sono sempre qui. Alcuni giorni più evidenti e dolorose che mai. In alcuni momenti sono un peso insostenibile.
Com’è possibile?
Beh, chiaramente non è opera nostra.
Non è falsa modestia questa. È che davvero, oggettivamente, non è opera nostra. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità, ma tutto il resto ce l’ha messo Gesù.
E questa è davvero – perdonatemi lo slang – una figata! Perché anche il più povero può collaborare con Dio per costruire il suo Regno qui sulla terra!
Ecco il regalo più bello e più grande che ci ha fatto Gesù in questo Natale 2022: è nato nella nostra povertà. Ci ha permesso di fare e dire cose che nemmeno sapevamo di avere in noi. Ci ha accompagnato giorno dopo giorno, litigata dopo litigata, come un papà col bimbo che sta imparando a fare i primi passi.
Adesso però, caro lettore, tocca te.
Chiediti: in che modo sono stato toccato da Gesù durante questo Natale? In quali ambiti della mia vita l’ho visto nascere concretamente? In me, o nella mia coppia se sono fidanzato o sposato.
Aspettiamo un secondo a scappare dal Natale e impariamo la grande arte cristiana del “fare memoria”. Non comprare ancora le frappe e goditi l’ultima fetta di panettone!
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