Tempo di Natale: proviamo a conoscere le “avventure online” dei ragazzi

In questi giorni di festa, abbiamo più tempo per utilizzare gli strumenti digitali insieme. Non perdiamo questa occasione. Che siano videogiochi, filmati su YouTube o social media: proviamo a divertirci con i nostri figli, a cercare di capire che cosa li attrae così tanto di questo mondo e perché.

Quello che sta per concludersi passerà alla storia come l’anno in cui il predominio incontrastato dei social media nell’ambiente online ha cominciato a vacillare seriamente. Ne sono chiari segnali la crisi di Facebook, che ha visto un calo di utenti e di ricavi, con conseguenti licenziamenti (Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, ha tagliato il 13% della sua forza lavoro) e le travagliate vicende di Twitter, acquistato dal miliardario Elon Musk che non è riuscito a convincere i mercati. 

È sempre più acceso poi il dibattito sull’uso dei social media da parte dei minori, particolarmente negli Stati Uniti, dove sono in discussione due provvedimenti che dovrebbero limitare l’uso dei dati personali dei minorenni. 

Un recente articolo sul New York Times ci dà l’idea del doveroso ripensamento in corso: “È stato un errore lasciare andare i bambini sui social media. Ecco che cosa possiamo fare adesso”.  

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Da noi l’attenzione è concentrata sull’utilizzo dello smartphone a scuola, con la recente circolare del ministro dell’Istruzione Valditara che ribadisce il divieto dell’uso in classe a meno che non si debba utilizzare per un’attività prevista dall’insegnante. 

Tutto questo ci dice che è forse il momento di un serio ripensamento sul nostro uso del digitale e su quello dei nostri figli. 

Il periodo di fine anno ben si presta a una riflessione anche all’interno delle nostre famiglie. Probabilmente, in questi giorni abbiamo più tempo per utilizzare gli strumenti insieme, se i ragazzi sono abbastanza grandi. Non perdiamo questa occasione. Facciamolo. Che siano videogiochi, filmati su YouTube o social media: proviamo a divertirci con i nostri figli, a cercare di capire che cosa li attrae così tanto di questo mondo e perché. Con sana curiosità, che non vuol dire ansia di controllo, ma piuttosto prendersi “cura” (da lì deriva il termine), avere davvero a cuore le loro avventure online. Soltanto a partire da lì avranno senso le “necessarie” regole che decideremo di adottare in famiglia.  




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Stefania Garassini

Stefania Garassini, insegnante di Editoria Multimediale, Content Management e Digital Journalism all’Università Cattolica di Milano, collabora con il mensile Domus e con il quotidiano Avvenire ed è presidente di Aiart Milano, associazione nazionale che opera nella formazione a un uso consapevole dei media. Autore di "Dizionario dei new media" (Raffaello Cortina Editore, 1999)
autore di "I nuovi strumenti del comunicare" (con Gianfranco Bettetini, Barbara Gasparini, Nicoletta Vittadini) (Bompiani, 2001) autore di "Digital Kids", guida ai migliori siti web videogiochi e cd rom per bambini e ragazzi (Raffaello Cortina, 2001) e di "Smartphone. 10 ragioni per non regalarlo alla prima Comunione (e magari neanche alla Cresima)", (Ares, 2019). Curatore di "Clicco quindi educo. Genitori e figli nell'era dei social network", (Ets, 2018).

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