EDUCAZIONE SESSUALE

Un noto ballerino invita i liceali a consumare scatole di preservativi. Ma si può puntare più in alto?

solitudine

Un volto della tv molto conosciuto ha mostrato rimpianti per un suo comportamento del passato, ovvero usare il metodo del coito interrotto e ha invitato decine di liceali ad abbondare con l’utilizzo del preservativo. Però esiste proprio un’altra opzione: cercare la propria vocazione… e non perdere la verginità a quattordici anni. È giusto che i ragazzi lo sappiano.

A La conferenza stampa, un programma andato in onda su RaiPlay, il ballerino Stefano De Martino ha raccontato ai ragazzi di un liceo i suoi primi rapporti. 

Il conduttore, che è ormai un volto di riferimento per tanti, si è messo a disposizione delle domande di studentesse e studenti di un liceo, che in libertà hanno posto tantissime domande. I ragazzi si sono sbizzarriti con le loro curiosità, passando dal gossip alla carriera, ma, come era prevedibile, sono arrivati a chiedere anche cose più intime. 

È in questo frangente che De Martino ha mostrato rimpianti per un suo comportamento del passato, ovvero usare il metodo del coito interrotto: “È pericolosissimo, io solo per onestà vi dico la verità. La vostra generazione è molto più avanti di noi, più informata, avete più consapevolezze, noi abbiamo fatto un disastro. Però crescendo mi sono reso conto, a parte che vi evitate una quantità di cose col preservativo infinite. Quindi oggi dico assolutamente preservativo, mi raccomando, consumate tante scatole di preservativi”.

Sono venuta a conoscenza di questa notizia perché una lettrice di Punto Famiglia (una ragazza universitaria) mi ha girato l’articolo in cui se ne parlava, aggiungendo: “Sai cosa mi rende triste? Che tanti ragazzi che leggono queste cose non sapranno mai che c’è proprio un modo diverso di vivere il sesso. Che non è essenziale usare scatole di preservativi, ma trovare la propria vocazione. Che se non è la persona della tua vita, perché devi farci l’amore?”.

Il motivo per cui mi permetto di replicare al noto ballerino è proprio perché ho paura che tanti giovani non vedano alternative.

Non intendo giudicare Stefano Di Martino. 

Leggi anche: Perdere la verginità: si può tornare indietro? (puntofamiglia.net)

Quella è la sua storia, è ciò che ha vissuto, è ciò in cui crede. E ha libertà di parola, come tutti, tantopiù se è stato chiamato per essere intervistato. Probabilmente, crede di fare il bene dei ragazzi dicendo loro che devono affidarsi ad un pezzo di plastica per risparmiarsi un bel po’ di problemi. 

Il punto è che c’è proprio un modo diverso di approcciarsi all’intimità, ci sono storie diverse dalla sua, ci sono persone che hanno vissuto l’intimità scorgendone una sacralità che non potrà mai essere racchiusa in una scatola di condom.

C’è quell’opzione, certo: perdere la verginità a quattordici anni come è successo a lui, dopodiché legarsi a tante persone. In modo stabile o semplicemente per una sera. Per divertimento o perché c’è qualcosa di più (e spero che si tenga conto che i preservativi non sono infallibili: si possono rompere, bucare, sfilare, mi è capitato più di una volta di sentire storie di questo tipo).

Però esiste proprio un’altra opzione, ed è giusto che i ragazzi la conoscano, per scegliere consapevolmente da che parte andare. 

Puoi scegliere – non è da folli! – di vivere il sesso come gesto di profonda unione con la persona che accoglierai per tutta la vita. 

L’atto sessuale può essere il segno, il sigillo, di un dono: il dono della tua stessa vita. 

Puoi scegliere di non dare a nessuno solo i tuoi genitali, per offrire il tuo cuore a qualcuno che ami davvero. Per sempre. E dirgli/le che gli/le appartieni con ogni fibra del tuo corpo. 

Tutto ciò che esula da questo, lo puoi escludere. Non si muore di troppa castità. E quando sarà il momento, il tuo dono sarà vero e per sempre. 

Inoltre, sapendo che si tratta di un gesto capace di generare la vita, puoi decidere di condividerlo solo con la donna o l’uomo che vorresti al tuo fianco per accogliere un bambino.

Il 50% dei ragazzi, in Italia, non conosce l’opzione della castità. Ognuno deve essere libero di scegliere, ma non far sapere ai giovani che possono puntare così in alto, come dice una mia amica, è omissione di soccorso




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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