Diario di una sposa e mamma im-perfetta “Costretti a passare del tempo insieme, abbiamo riscoperto l’amore” Autore articolo Di Giovanna Abbagnara Data dell'articolo 29 Novembre 2022 Nessun commento su “Costretti a passare del tempo insieme, abbiamo riscoperto l’amore” di Giovanna Abbagnara Una cena tra amici può rivelarsi una bella fonte di ispirazione per i miei articoli. Anna e Salvatore mi hanno fatto un bel dono. Quello di considerare e pensare che le crisi possono diventare opportunità per una coppia se ciascuno non si lascia irretire dai sentimenti negativi e si cerca di guardare tutto attraverso le lenti della fede. Anna è molto bella. Gli anni che la conducono a festeggiare tra qualche mese i suoi primi cinquant’anni non hanno scalfito la dolcezza del suo sguardo e la gentilezza dei suoi modi. Le dico sempre che sembra una donna d’altri tempi, come quelle nelle foto in bianco e nero dei nostri bisnonni dove la mancanza di filtri o di trucco mette in risalto una pelle senza rughe né macchie. Salvatore invece – posso dirlo perché sono solita prenderlo in giro – sembra il nonno di Anna. Appesantito da qualche chilo in più, la fronte stempiata, la barba incolta… All’apparenza sono una coppia come tante. Hanno tre figli tutti ormai grandicelli, un buon lavoro, una bella casa. Mentre erano vicini sul divano e offrivo loro degli stuzzichini di aperitivo li ho osservati. Si tenevano per mano come due ragazzini, quasi con la paura che l’altro potesse andare via da un momento all’altro. La scena non è sfuggita neanche a mio marito che prontamente ha commentato: “Che succede? State vivendo una nuova primavera?”. Il tono era canzonatorio ma i nostri amici si sono fatti seri costringendoci a sederci e ad ascoltare. In realtà uscivano da una crisi durata molto tempo. Non così evidente agli altri a causa del loro carattere molto schivo e riservato ma evidentemente profonda per il modo con cui la raccontavano. Erano anni, infatti, che dormivano nello stesso letto ma non facevano più l’amore, non si parlavano più di ciò che portavano nel cuore, non si tenevano più per mano. Il loro rapporto era diventato un buon accordo tra due persone. Tutto per il bene dei figli e tutto controllato e misurato. Poi era arrivata la pandemia. La convivenza forzata tutto il giorno aveva reso le cose molto più difficili. Fingere era diventata una tortura. E così invece di scoppiare nella crisi, avevano deciso di darsi un’opportunità. Un’intuizione nata da uno dei figli. Una mattina presto si era infilato nel lettone e aveva detto loro: “Ho paura del virus ma con voi mi sento al sicuro. Mi abbracciate?”. Quell’abbraccio forzato in realtà è stato l’inizio della rinascita. Quella mattina sono rimasti a letto a parlare fino a tardi. Ognuno ha consegnato all’altro la sua delusione, il suo non sentirsi più amato e desiderato, la sua solitudine. Poi si sono abbracciati lungamente. In quell’abbraccio lei ha chiesto a lui di recitare un’Ave Maria. Lo hanno fatto così, restando immobili e chiedendo alla Vergine la forza di ricominciare. L’amore non era finito. Tonino Cantelmi, noto psichiatra e presidente dell’Associazione italiana degli psicologi e pschiatri cattolici sulle famiglie “recluse” in casa dalla pandemia ha osservato: “Per molti questo periodo di forzata convivenza è stato un po’ il momento della verità: quello di perdonarsi e di ricominciare, o addirittura quello di riscoprire le relazioni familiari. Per molti è stata davvero l’opportunità per ricostruire i rapporti attraverso il perdono reciproco”. Insomma, le crisi, interne o esterne, rimettono in gioco il perché e invitano a ripensare anche a come si vive e si risponde alla vocazione al matrimonio altrimenti è facile cadere nella logica del condominio in cui, salvo alcune regole comuni, tutto il resto è lasciato alla scelta del singolo. Il matrimonio è una dolorosa e continua conquista dell’amore dove il premio è la costruzione del noi. Un cammino non semplice che richiede impegno e sacrificio. Più che soccombere dunque alle logiche della sociologia meglio affidarsi alle cure della fede durante le crisi e darsi un nuovo planner della vita familiare, spazi e tempi opportuni per la relazione di coppia. Le crisi possono separare ancora di più o riavvicinare, costringendo gli sposi a fare i conti con quell’amore ricco di sogni e di progetti che riempivano i pensieri durante il tempo del fidanzamento e riguardare il proprio sposo, la propria sposa come un dono di Dio. Quando avvertiamo la crisi incombere cosa fare? Fare a gara nel mettere l’altro al primo posto, pregare insieme chiedendo a Dio il dono dell’unità, riservarsi spazi dove, alla luce della Parola, comunicarsi pensieri, sogni e preoccupazioni, condividere la fragilità dell’altro se interviene la paura, aiutare l’altro a riorganizzare gli spazi del lavoro, raccontare ai figli del loro amore. La narrazione aiuta a fare memoria grata. Alcuni anni fa ho letto un libro di Susanna Tamaro, Per sempre. È la storia di Matteo che perde la sua amata Nora e il figlio Davide in un incidente stradale e ripercorre gli anni e l’amore vissuto per la moglie. Ad un certo punto racconta di una incomprensione nel loro rapporto: “«Quando ci si rinfaccia le cose» ripetevi girando smarrita per casa «non si è più in due nel rapporto ma in tre – tu, io e il tarlo che ha cominciato a rodere la nostra storia. Nell’oscurità della materia, i tarli lavorano con discrezione, scavano gallerie per anni e, a parte qualche minuscolo fastidio, non ti accorgi di niente. Poi un giorno posi una tazza sul tavolo e il legno cede, sprofonda e, in un istante, la superficie solida che conoscevi si trasforma in un cumulo di soffice segatura»” (pag. 133). Se non restiamo vigilanti è facile che il virus dell’indifferenza entri e scavi ferite nel nostro amore. “Non c’è niente di più difficile del camminare uno accanto all’altro” aggiunge Mattia. La vita matrimoniale è un pellegrinaggio fatto di tappe. La crisi costituisce una di queste. Sta a noi scegliere come viverla custodendo l’amore nella prova. È il tempo della responsabilità sì ma soprattutto verso la vocazione ricevuta. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag crisi, dialogo, fede, matrimonio, Pandemia, Unità coniugale Giovanna Abbagnara Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022). Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? 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