“È amando mia moglie, che insegno ai miei figli l’amore”

Crocifisso e fedi

di Francesco Arnaldi

Per insegnare ai miei figli cosa sia l’amore, non posso limitarmi ad amare loro. L’amore per un figlio è incondizionato per natura e il rapporto non è alla pari… Devono vedermi amare qualcuno che ‘ho scelto’ di amare e che ha scelto di amare me. Perché l’amore è una scelta, è fedeltà. Questo vorrei che imparassero.  

Qualche giorno fa ero in camera dei miei figli e stavamo giocando. Stavo seduto per terra, la piccolina di due anni si divertiva a salirmi sopra, mentre gli altri due giocavano con le costruzioni. A un certo punto, entra mia moglie e iniziamo a parlare. Come spesso capita in un matrimonio, abbiamo iniziato a confrontarci su un tema sul quale avevamo opinioni discordanti. Non abbiamo proprio litigato, ma c’è stato uno scambio di opinioni un po’ acceso e piccato. Alla fine della breve discussione, lei è uscita dalla stanza, visibilmente contrariata. 

Dato che non mi piace lasciare questioni in sospeso, ma voglio risolvere tutto subito, faccio per alzarmi e per andarle dietro, e continuare la discussione. Ma vengo fermato dall’ultima persona che mi sarei aspettato: mio figlio di cinque anni. Leonardo viene verso di me, mentre ancora stavo cercando di liberarmi dalla piccola che mi usava come divano, e mi dice, con il tono di chi la sa lunga: “Papà, credo che dovresti lasciarla stare per un po’”.

Cinque anni, e già mi dà lezioni su come rapportarmi con l’universo femminile. Dopo il primo turbamento iniziale nel sentirmi dare consigli da un bambino, ho realizzato due cose. La prima, è che i miei figli sentono tutto e si accorgono di tutto. Anche se erano apparentemente immersi nel loro gioco, registravano tutto quello che gli accadeva intorno. E anche se né io né mia moglie abbiamo mai alzato di un decibel il tono di voce mentre discutevamo, i nostri figli si sono accorti della tensione che c’era nell’aria. 

La seconda cosa che ho realizzato è che mio figlio stava imparando da noi le dinamiche familiari. Alla sua giovane età, ha già capito che quando una donna se ne va indispettita è meglio non seguirla e darle un po’ di spazio, pena il peggiorare le cose. Così, ho iniziato a ragionare su un aspetto. I miei figli, come impareranno cos’è l’amore?

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Domanda non banale. Ai miei figli sto insegnando tante cose: come mangiare composti a tavola, come mettere a posto i loro giochi dopo che li hanno usati, come vestirsi da soli. Ma la cosa più importante che potrò mai insegnargli è l’amore. Ma come si fa? Di certo non posso metterli seduti su una sedia mentre parlo per quaranta minuti facendo una lezione teorica. Non posso leggergli libri sull’amore, o forse posso, ma non è così che impareranno ad amare concretamente. L’amore si insegna amando. L’amore si impara guardando altri amare.

Spesso si commette l’errore che si possa trasmettere l’amore ai figli amando loro. Certo, i figli vanno amati, ma il rapporto genitore–figlio non è mai sullo stesso piano, e loro presto se ne accorgeranno. Si accorgeranno che – si spera – loro sono amati incondizionatamente, qualunque cosa dicano o facciano. A volte, se ne approfitteranno anche. Tireranno la corda, sapendo che tanto il nostro amore per loro non verrà mai meno (un problema che avrò quando saranno adolescenti, probabilmente, e che spero arrivi più tardi possibile da un lato…).

No, l’amore genitoriale non è l’esempio migliore per spiegare ai figli cosa voglia dire amare. 

Per insegnare cosa sia l’amore, devono vedermi amare qualcuno che ho scelto di amare e che di rimando ha scelto di amare me. Perché l’amore è una scelta, e la fedeltà a questa scelta è ciò che è più difficile insegnare. Così, per insegnare ai miei figli cosa voglia dire amare, devo amare la loro mamma. E loro devono vedere che la amo. Anche quando sembra che non guardino, loro registrano tutto, assimilano tutto, capiscono tutto. Al punto che a cinque anni già hanno capito, per esperienze passate, che se un uomo rincorre una donna che in quel momento ha solo bisogno di stare un po’ da sola… finirà male! 
Il dono più grande che posso fare ai miei figli è il dono dell’amore, e posso darglielo al meglio solo facendogli vedere come si ama. Allo stesso modo, l’altro dono immenso che posso trasmettergli è il dono della fede, e posso farlo solo facendogli vedere la mia fede. Nessuna lezione teorica supererà mai l’impatto emotivo di un figlio che vede il padre inginocchiato davanti al Tabernacolo, e nessuna spiegazione sul concetto di amore, per quanto esaustiva, batterà mai vedere il papà che ama e onora (come recitano le promesse matrimoniali) la loro mamma.




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