Diario di una sposa e mamma im-perfetta Torniamo dal testimone di nozze quando pensiamo di aver smarrito l’amore… Autore articolo Di Giovanna Abbagnara Data dell'articolo 25 Ottobre 2022 Nessun commento su Torniamo dal testimone di nozze quando pensiamo di aver smarrito l’amore… di Giovanna Abbagnara Quanto spesso pensiamo che abbiamo sbagliato a scegliere la persona con la quale essere felici? La tristezza sopraggiunge quando spostiamo lo sguardo dall’altro a noi stessi. Quando i sacrifici che faccio per l’altro non sono vissuti con amore e fedeltà. Quando i sensi magari si spengono ma restano le parole pronunciate guardandosi negli occhi quel giorno benedetto davanti a Dio. E allora per ricominciare perché non tornare da Colui che è stato il testimone per eccellenza di quell’amore che non vediamo più? “Questo matrimonio mi soffoca”. “Non lo sopporto più”. “Non credo che il tuo Dio mi chiede di essere una sposa infelice!”. “In questo modo qua non rendo infelice anche i miei figli?”. Rispondevo a monosillabi mentre ingurgitavo lo yogurt delizioso di una cremeria del centro di Salerno dove mi aveva condotto la mia amica quasi con la forza e con la scusa che doveva comprarsi il vestito per il matrimonio di un nipote ed era urgentissima una mia consulenza. Ho scoperto solo quando ero in auto con lei che il matrimonio è a marzo del 2023 e ho compreso in quell’istante che il pomeriggio si sarebbe trasformato in un confessionale a cielo aperto. La mia amica, infatti, non so se voleva convincere più me che se stessa, che il suo matrimonio era naufragato senza possibilità di appello. Tutto questo alla vigilia del suo decimo anniversario di nozze. Le motivazioni erano abbastanza comuni. Nulla di particolarmente significativo: nessun tradimento, nessuna relazione extra, nessun problema economico, nessuna incomprensione sui figli. I soliti problemi in una coppia: calzini lasciati ovunque, non sentirsi apprezzata come donna, mancanza di nutrimento affettivo del tipo: “Sei la più bella del mondo” (io la metterei nella hit parade delle frasi che ogni marito deve dire ogni giorno alla propria moglie)…; “Non mi aiuta in casa per le faccende”; “Preferisce andare a giocare a calcetto con gli amici piuttosto che stare sul divano abbracciato con me” (a dirla tutta anche io preferirei il calcetto a una moglie che passa il tempo abbracciata ma a lamentarsi di tutto). In poche parole, niente che una coppia sposata non conosca. E allora qual era il problema? La conversazione, cioè il suo sfogo, man mano si rivelava sempre di più. “Ho bisogno di ritrovare me stessa”. “Non sto più bene con lui…”. “Sai da quando ha cominciato questo nuovo lavoro lo vedo poco, ha cacciato un po’ di pancetta, gli sono caduti i capelli, quando mangia non dice mai se è buono o cattivo…”. Lei parlava ed io davanti a me avevo l’immagine di suo marito, che conosco da quando eravamo adolescenti, imbruttirsi e sgretolarsi ad ogni sua frase. Lei invece era in forma smagliante, penso io. Frequenta una palestra, va da un nutrizionista, ha l’abbonamento fisso ad un centro estetico, frequenta un corso di yoga. Il marito sta molto bene economicamente, i figli di 9 e 7 anni non danno particolari problemi e c’è la nonna che è giovane e si occupa ben volentieri di loro. Lei si dedica molto a se stessa. Ha cominciato un paio di anni fa con una semplice dieta e poi è diventata una ragione di vita. Le sue due amiche del cuore, che condividevano le giornate tra beauty farm e palestra, si erano già separate. E anche lei si stava convincendo che l’amore si era spento tra loro. “Ma a parte i capelli e la pancia” le ho chiesto “Cosa ti pesa di più?”. Ha atteso prima di rispondermi. Si è stretta al mio braccio e mi ha detto: “Mi pesa prendermi cura di lui come lui invece fa con me. È vero tutto quello che ti ho detto di lui ma è anche vero che si preoccupa lui di tutto: bollette, mutuo, organizzazione delle vacanze, le casse d’acqua…”. Intanto eravamo arrivate davanti alla Cappella dell’Adorazione perpetua e le ho chiesto di entrare per pregare un po’. Siamo uscite mezz’ora dopo percorrendo un tratto in silenzio. Si era fatta sera e il caldo delle giornate di ottobre aveva lasciato spazio all’umidità della sera. Lei si è stretta al mio braccio e camminavamo in silenzio. Allora mi sono armata di coraggio e le ho detto: “Sai perché siamo così infelici? Perché siamo spesso troppo ripiegate su noi stesse, troppo concentrate a rispondere ai nostri bisogni. Ed invece dobbiamo imparare ad amare come Lui, come Gesù. Ad amare senza misura, a donarci senza calcoli. L’ho capito anche io con tanta sofferenza. L’amore è sacrificio, è impegno, è dedizione. Noi cerchiamo gratificazioni, Gesù ci insegna a donare con gratitudine. Sono due atteggiamenti con la stessa radice ma con finalità opposte. La gratificazione ci porta a cercare qualcosa che è solo nella nostra testa e ci rende infelici perché gli altri non sono la nostra testa. La gratitudine invece ci fa rallegrare di ogni cosa, di ogni gesto, di ogni presenza dell’altro. Tu sei infelice perché ti doni troppo poco, ami troppo poco. Non cerchi la vera felicità ma solo l’appagamento dei tuoi desideri. Di un amore così tuo marito che se ne fa?”. Abbiamo percorso il cammino di ritorno in auto recitando il Rosario. Lei piangeva e guidava. Io pregavo la Vergine di farci arrivare sane e salve a casa. Mi ha quasi abbandonata davanti al cancello di casa mia… Devo ammettere che ho pensato che non l’avrei più rivista per mesi. E invece l’indomani mattina me la sono trovata ad attendermi davanti al portone della redazione dove lavoro. Aveva due cornetti in mano e un Block notes con una penna. “E allora da dove cominciamo?”, mi ha chiesto. Io le ho sorriso e le ho detto: “Chiedilo a Lui” indicando la Cappella aperta per l’adorazione perpetua. È Gesù il Maestro di felicità. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag infelicità, matrimonio, separazione, sposi, tristezza Giovanna Abbagnara Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022). Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. 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