sessualità e pornografia

“Io aiuto le coppie, ma il miracolo lo fa Dio”: la parola ad uno psicoterapeuta cristiano

Si può ricostruire una relazione o un matrimonio, quando per anni si è vissuto il sesso in maniera disordinata, frustrante, umiliante? Oggi lasciamo la parola ad uno psicoterapeuta cristiano. Per lui, farsi aiutare da un professionista è fondamentale, ma a guarire l’anima ci pensa Dio.

Lo scorso venerdì parlavamo di ferite che gli sposi possono procurarsi nella loro vita intima. Oggi vorrei riprendere l’argomento. Qualche tempo fa una ragazza di 31 anni mi ha detto, con una sincerità disarmante: “Io e il mio fidanzato abbiamo problemi di comunicazione e capita che sopperiamo con il sesso. È più semplice andare a letto insieme che parlarsi e ascoltarsi in profondità. Il sesso a volte copre i problemi… volevo ringraziarti perché con il tuo libro Voglio donarmi completamente a te mi hai fatto riflettere su questo, mi hai obbligata a vedere la verità”. 

Mi ha colpito molto questa confidenza e mi sono domandata: quante volte accade questo? 

Tra fidanzati, sposati o anche nel caso dei single esiste la possibilità, il pericolo, di sotterrare i problemi sotto al sesso, come se fosse una sorta di tappeto che ci permette di nascondere la polvere, ovvero le macerie del nostro cuore. 

La nostra lettrice poneva l’accento sul “tappeto del sesso riparatore”. Significa che fatichiamo a guardarci negli occhi, a dirci i nostri sentimenti, i nostri bisogni, ad esternare ciò che ci attraversa il cuore, a fare la pace, ad esprimere le nostre emozioni con l’altro. Fatichiamo ad avere una reale comunione e compensiamo l’assenza di un legame realmente intimo con l’attività sessuale

In questo caso, il sesso non è vissuto nella reciproca donazione, ma diventa una scorciatoia. Un modo per evitare lo scontro, per evitare il vuoto, per riempire i silenzi. In fondo, per evitare l’altro. 

Non avviene allora una fusione nell’amore: al contrario, si scappa proprio dalla relazione.

Leggi anche: “Io e il mio fidanzato dobbiamo dire basta al sesso riparatore” (puntofamiglia.net)

Un altro tappeto molto usato, pure da parte di persone che vivono una relazione stabile, è quello della pornografia. Quanti matrimoni sono inquinati e distrutti dalla pornografia?

Su questo, lasciamo la parola al dott. Piergiorgio Casaccia, medico specializzato in sessuologia, che in un’intervista rilasciata al blog matrimoniocristiano.org afferma: “Conseguenza tristissima è che l’uso di pornografia spesso è causa di divorzio. Uno studio degli avvocati americani pubblicato nel 2010 evidenzia come il 57% dei divorzi è dovuto direttamente o indirettamente all’uso di pornografia. È uno studio importante che fa capire come la pornografia incida profondamente sul rapporto di coppia. Poniamoci nei panni della moglie. Cosa prova una donna che scopre che il marito fa uso di materiale pornografico? Ovviamente si sente tradita. Viene a crollare completamente la fiducia. È come un tradimento vero e proprio anche se la società non lo percepisce così. Il tradimento provoca rabbia”. 

Spesso la donna, invece di concentrarci sulla miseria del marito, sulle ferite affettive che lo hanno portato a ripiegarsi sulla pornografia, cerca di adeguarsi ai modelli dei video porno che egli guarda. La situazione allora può solo peggiorare. 

La domanda che mi pongo vi pongo oggi è questa: è possibile ricostruire una relazione, un matrimonio, quando per anni si è vissuto il sesso in maniera disordinata, frustrante, umiliante?

Al Dott. Casaccia capita spesso di aiutare coppie con queste difficoltà e spiega: “Anche qualora l’uomo smetta di fruire di pornografia il lavoro è solo all’inizio. Devo aiutarli a ricostruire tutto. Bisogna ricostruire sulle ceneri dove la fiducia è distrutta ed entrambi sono molto feriti. È un vero e proprio disturbo da post trauma. Questo è quello che posso raccontare attraverso il lavoro di terapeuta e medico. Non è facile. Ogni volta ho a che fare con i sensi di colpa del marito e le accuse della moglie per il dolore che continua ad avere. Io sono un medico credente e penso che certe situazioni solo il Signore può sanarle e ricostruire un rapporto”.

Questo sessuologo ammette con umiltà che solo Cristo può guarire nel profondo delle anime lacerate e afferma, smontando in un certo modo il pregiudizio sul presunto conflitto tra medicina e fede: “In ogni consulenza sessuologica se non c’è l’affidamento a Colui che tutto può, non se ne esce; nonostante quello che posso fare o dire io. Io ci metto tutta la mia professionalità ma il miracolo lo fa il Signore. È lui che salva”. 




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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