Castità

“Non abbiamo fatto sesso prima del matrimonio: ora chiedo la separazione per colpa”

Tribunale

Ma il sesso non è un modo per conoscersi meglio? E se dopo il matrimonio si scopre che non c’è affinità? Se una coppia non si prende dal punto di vista fisico? Alzi la mano chi non si è mai posto una domanda del genere! A dire il vero l’interrogativo dovrebbe essere un altro: da dove nasce l’intimità? Dalla carne… o dallo spirito?

Quando parlo di castità prematrimoniale mi trovo quasi sempre a dover rispondere ad una obiezione, la stessa che feci anche io, ormai dieci anni fa, ad una coppia che aveva scelto questa strada: “Ma il sesso non è un modo per conoscersi meglio? Non è un elemento che deve esserci nel fidanzamento per potersi scegliere sotto tutti i punti di vista? E se dopo il matrimonio si scopre che non c’è affinità? Se una coppia non si prende dal punto di vista fisico?”.

È un’obiezione assai comune, nella nostra cultura. Una volta, in un tribunale televisivo, avevo visto una coppia – sicuramente formata da due attori, sebbene ciò non fosse esplicitato – che si trovava lì per una causa di separazione. La storia era questa: lei aveva “imposto” la castità, lui l’aveva “subita”. Tre giorni dopo le nozze, l’uomo rivendicava le sue ragioni, dicendo che si era reso conto di non essere “compatibile con lei a letto”. Chiedeva la separazione per colpa, con addebito alla moglie, per non avergli “permesso” di scoprire prima che non erano affini. La conduttrice, in tutto ciò, osannava la convivenza prematrimoniale, quale antidoto per evitare simili problemi (affermando, tra l’altro, una cosa non vera: “Anche la Chiesa ormai è d’accordo”).

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Prima di tutto: i problemi nell’intimità sono davvero dovuti alla mancata attività sessuale nel fidanzamento?

I problemi nell’intimità sessuale sono di varia natura e possono sorgere in momenti molto diversi della vita di una coppia (ad esempio dopo la nascita di un figlio, dopo un lutto, per una preoccupazione legata a problemi di salute o economici, per una crisi personale, perché ci sono delle questioni da risolvere ecc.). Additare la castità prematrimoniale come “la causa” della mancata intimità in un matrimonio non rende giustizia alla realtà: quante coppie iniziano ad avere rapporti dopo poco che si conoscono e poi l’intimità viene meno, più avanti, per un qualsiasi altro motivo? Al contrario, ci sono coppie che hanno vissuto la castità prematrimoniale e che poi, nel tempo, non hanno avuto seri problemi nell’intimità sessuale. Quindi, siamo sicuri che le difficoltà di quella coppia presentata in tv fossero davvero conseguenza della castità?

Da dove nasce l’intimità? Dalla carne… o dallo spirito?

Allora non ero sposata e ammetto che ero anche tanto giovane per capire fino in fondo quante e quali bugie la tv stava propinando con quella – apparentemente innocua – puntata di un programma da salotto. Per prima cosa… l’intimità di una coppia è conseguenza della chimica che c’è sotto alle lenzuola? Oppure l’intimità sessuale trae la sua ragion d’essere dalla complicità, dal trasporto, dalla tenerezza, dalla custodia, dall’alleanza che si sperimentano prima nella vita?  In altre parole, il corpo serve per “fare la prova del nove”, per capire se “tu mi vai bene” oppure… per manifestare e consolidare un amore che già esiste, ed è palpabile già quando ci guardiamo negli occhi? (Perché tu sei unica, tu sei unico… a prescindere da quanto ci metteremo a trovare la nostra “intesa perfetta” a letto?) 

Tre giorni: un tempo sufficiente per trovare una vera intesa?

Viene da chiedersi, poi, se tre giorni sia un tempo adeguato per dire che l’intimità sessuale non c’è e non potrà mai esserci. Non sarà che, al di là della castità, mancava in quella coppia – o almeno in uno dei due – un reale desiderio di conoscersi e diventare una sola carne?

A questo sospetto si aggiunge un fatto: vediamo un uomo che è disposto a portare “la donna che ama” in tribunale, per rivendicare il suo “diritto a fare sesso”, invece di tutelarla, di preservarla da sguardi indiscreti e dalle malelingue. Certo, erano attori.  Ma la storia proposta era questa. E la conduttrice considerava perfettamente consono il modo di comportarsi di lui. E pensare che c’è stato qualcuno, nella società maschilista di duemila anni fa, che di fronte a un problema molto più grosso, pensava di ripudiare la fidanzata “nel segreto” (Mt 1,18-25). Ma quello era “un uomo giusto”, dice la Bibbia. E virile, permettetemi. Mentre un uomo che non ha la pazienza di accogliermi, di aspettare che la nostra intimità maturi, che non ha interesse a riprovarci ogni benedetto giorno, con quale spirito mi aveva promesso di amarmi e onorarmi per tutta la vita? Che amore nutriva, anche prima, un uomo che dopo tre giorni di matrimonio mi porta in tribunale perché “non lo soddisfo”? E infine, perché accettare di “subire la castità”, se si hanno vedute diverse? Perché rinfacciare quella scelta – di fatto accettata – dopo il matrimonio… quando bastava lasciarsi prima?

La prossima volta vorrei proporvi la testimonianza di Giulia e Andrea, due sposi che hanno vissuto la castità prematrimoniale e che – come molte persone che non l’hanno vissuta – hanno avuto bisogno di tempo per conoscersi e trovarsi nella sfera intima. Loro in quella promessa di matrimonio ci hanno creduto, però. E non sono rimasti delusi. Vi aspetto il prossimo venerdì!




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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