Guerra in Ucraina

Oggi più di ieri vale la pena ripeterlo: “Restiamo umani”

(Foto: Little Perfect Stock - Shutterstock.com)

Continua a salire il bilancio dei morti in Ucraina. Vale la pena ricordare che un po’ di tempo fa gridavamo tutti: “Restiamo umani”. Dove è finita la nostra umanità?

“Restiamo umani” è il grido di speranza che lanciavamo durante la fase più cruenta della pandemia. Sono trascorsi due anni, il virus non è ancora sparito e in compenso abbiamo un’altra minaccia da cui proteggere la nostra umanità: la guerra in Ucraina. 

Il bilancio di oggi: 3 morti e 16 feriti a causa di un attacco missilistico su Kharkiv. Solo ieri durante un attacco delle forze russe contro la cittadina di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk dell’Ucraina orientale, è stato colpito, con un missile Uragan, un edificio residenziale. 18 il bilancio delle vittime. 

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I dettagli dell’attacco sono stati riferiti da diverse fonti ucraine ufficiali, tra cui il presidente Volodymyr Zelensky, che ha detto che il complesso residenziale era stato colpito intenzionalmente dall’esercito russo. Almeno 22 persone, incluso un bambino di nove anni, potrebbero essere ancora intrappolate tra le macerie. Finora sono state tratte in salvo sei persone. 

Dunque c’è da chiedersi: dov’è la nostra umanità? Se la diffusione del virus era quasi inevitabile, una questione che sfuggiva al nostro controllo, perché non si riesce a fermare questa “onda anomala” di odio?




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Ida Giangrande

Ida Giangrande, 1979, è nata a Palestrina (RM) e attualmente vive a Napoli. Sposata e madre di due figlie, è laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli, Federico II. Ha iniziato a scrivere per il giornale locale del paese in cui vive e attualmente collabora con la rivista Punto Famiglia. Appassionata di storia, letteratura e teatro, è specializzata in Studi Italianistici e Glottodidattici. Ha pubblicato il romanzo Sangue indiano (Edizioni Il Filo, 2010) e Ti ho visto nel buio (Editrice Punto famiglia, 2014).

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