Pornografia

Gesù muore dove è uccisa la dignità di una persona

Sono molti i modi in cui Cristo muore nel mondo, tanti quante sono le invenzioni di Satana per ucciderlo. Il Signore muore ovunque sia uccisa la dignità della persona: dove c’è il bullismo, lo sfruttamento, dove qualcuno in difficoltà è completamente ignorato. E non è forse vero che anche il porno uccide la dignità della persona?

“Si chiama Erika Lust, è nata a Stoccolma nel 1977 e ha studiato Scienze politiche, interessandosi in particolare di sessualità e femminismo. L’ennesima femminista della quale il mondo potrebbe anche fare a meno? Direi di no, per tantissimi motivi. Grande appassionata di cinematografia, decide di dare una direzione ben precisa alla sua vita: dar vita a un nuovo filone dell’industria pornografica, che cerca di scardinare tutti gli stereotipi che si vedono da sempre nelle pellicole. Un porno più realistico e narrativo, espresso attraverso un punto di vista originale: quello di una donna”. (Dall’articolo: “Erika Lust, la regista che ha inventato il porno per donne”, di Maria Saia, su deabyday.tv).

La scorsa volta vi avevo anticipato che avrei parlato proprio di lei: di questa regista che ha investito anni di studio e di ricerca nel mondo del porno per realizzare delle pellicole “al servizio della donna”. Non avevo pensato, però, quando ho scritto il pezzo della scorsa settimana, che avrei affrontato questo tema in un articolo destinato ad uscire proprio nel giorno del Venerdì Santo, quando commemoriamo la morte del Signore.

Leggi anche: Il porno al femminile? Non è una questione di genere…

La Morte di Cristo è più che un evento passato da ricordare: è un evento attuale. Ho pensato spesso, in questi mesi, che Gesù continua a morire. Lui stesso si identifica, come se fossero una cosa sola, con coloro che soffrono nel corpo e nello spirito (Mt 25,31-46). Quando sentiamo che “una donna è stata stuprata a Mariupol”, “un bambino è morto di sete a Karkiv”, “un uomo è stato torturato a Bucha” non diciamo un’eresia se, al posto di “una donna”, “un bambino”, “un uomo”, affermiamo: “Gesù è stato violentato, Gesù è morto disidratato, Gesù è stato massacrato”. Perché Gesù è l’Amore in persona: dove muore l’amore, è Lui che viene crocifisso di nuovo. Così, mentre baciamo la Croce o un’immagine di Gesù deposto dopo la morte, stiamo baciando niente di meno che la sua carne crocifissa oggi.

Anche nei video porno Gesù muore sotto ai nostri occhi

Sono molti i modi in cui Cristo muore nel mondo, tanti quante sono le invenzioni di Satana per ucciderlo. Dobbiamo riconoscere che Gesù non soffre solo dove non c’è acqua e cibo, non viene solamente colpito dai mitra in guerra. Il Signore muore ovunque sia uccisa la dignità della persona: dove c’è il bullismo, lo sfruttamento, dove qualcuno in difficoltà è completamente ignorato. E non è forse vero che anche il porno uccide la dignità della persona, dal momento che è ridotta ad una cosa? Sì, gentile regista Erika: che sia maschile o femminile, in versione cartacea o dvd… sul computer o sul telefono. Spesso mi dicono che se due persone sono d’accordo ad usarsi a vicenda non c’è nulla di male. Il problema sorgerebbe solo con la violenza e la coercizione. Se una scelta è libera, ben venga qualsiasi cosa insomma. Ma siamo proprio sicuri che nel porno e nel sesso vissuto in questa logica non ci sia nulla di male? Non è forse vero, piuttosto, che Gesù muore in quei filmati, in quelle foto, in cui degli esseri umani vengono usati e non amati? 

La cultura del porno ci disabitua alla tenerezza

Spesso penso a come la cultura pornografica, lungi dall’essere segno di autentico progresso ed emancipazione della società, lungi dal portare ad una vera libertà, ci stia facendo dimenticare cosa sia la tenerezza. L’amore tra uomo e donna, la complicità degli sguardi, la dolcezza delle parole sussurrate… sostituiti dagli istinti primordiali, da atteggiamenti voraci. Le persone che si mangiano l’un l’altra, nella volgarità di gesti e parole, invece di saziare la sete di amore che hanno nei loro cuori. Mi dispiace schierarmi contro una persona che, forse (me lo auguro) crede di fare il bene delle donne, creando un porno su misura per loro. Ma io oggi, nel giorno in cui il mio Signore muore appeso ad una croce, in quei film vedo solo morire, insieme a lui, la tenerezza di Dio… quel sale imprescindibile che dovrebbe abbellire e arricchire l’amore sponsale.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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