Sono atterrita dal dolore. La denuncia di Anastasia Lapatina, la giornalista del Kyiv Independent, è forte. “Le madri ucraine stanno scrivendo i loro contatti di famiglia sui corpi dei propri bambini, nel caso in cui loro vengano uccise e i bambini sopravvivano”. Uno strumento per ritrovare la famiglia – o quel che ne resta – nel caso in cui dovessero ritrovarsi da soli.
Una madre le tenta tutte, pur di salvare i suoi figli, per mettere al sicuro tutto ciò che di più prezioso ha, sarebbe disposta a fare di tutto. Quattro milioni le persone fuggite dall’Ucraina, 2 milioni sono bambini che spesso, nel caos della fuga, restano da soli, perdono i genitori, temporaneamente o per sempre. E in questo scenario drammatico, apocalittico, i loro piccoli corpi diventano una speranza di sopravvivenza in più.
La foto che la giornalista ha postato sui social è di Sasha Makoviy, una mamma ucraina che sulla schiena della propria bambina ha scritto il nome e i numeri di telefono. Nel suo post, Sasha spiega di averlo fatto perché qualcuno sappia l’identità della piccola e soprattutto a chi affidarla nel caso lei venisse uccisa. Sasha racconta di aver avuto l’idea “il primo giorno di guerra, nel caso in cui ci fosse successo qualcosa e qualcuno l’avrebbe accolta come sopravvissuta”.
Il dramma che stanno vivendo queste persone non possiamo lontanamente immaginare. Ieri parlavo con don Darek, un sacerdote polacco che si è recato al confine con l’Ucraina per salvare 16 vite da quell’orrore (vi parlerò nei prossimi giorni di questa storia meravigliosa) e piangendo mi raccontava che quando i profughi arrivano alla frontiera, distrutti dopo chilometri e chilometri di viaggio, hanno lo sguardo perso nel vuoto e i bambini gli occhi sbarrati dalla paura.
I volontari, le associazioni, tanta brava gente fanno di tutto per riportare un sorriso, un po’ di serenità, la certezza di essere al sicuro. Ma le donne hanno i loro mariti, i loro figli, i loro nipoti, i loro fratelli in guerra. E mentre scrivono sulle schiene innocenti dei loro bambini lasciano in quelle notizie tutta la loro storia passata e la loro speranza per il futuro. Un testamento scritto tra lacrime e preghiere sulla carne viva dei propri figli.
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