Una fidanzata non è un trofeo

Educare alla purezza significa insegnare a guardare ogni vita umana come unica, preziosa e “non utilizzabile”. La persona, infatti, è sempre un fine in sé, mai un semplice mezzo. Ce lo siamo detti la scorsa volta, quando abbiamo parlato di guerra e rispetto per la vita. Oggi vorrei parlare di come la bellezza di ogni persona vada contemplata e custodita, non usata come motivo di vanto per noi stessi. Ho riflettuto su questo in modo particolare ascoltando una storia che mi ha molto toccato.

Un giorno, una ragazza che conosco (la chiameremo Sara) mi ha mostrato alcune foto di una sua amica in atteggiamenti provocanti e poco vestita. Mi ha detto: “Fabiana (nome di fantasia) è cambiata… un tempo non era così… Era una ragazza acqua e sapone, sobria e rispettosa del suo corpo. Adesso si veste in questo modo, si mette in queste pose…”. Sara era piuttosto preoccupata per Fabiana, anche perché, diceva, quest’ultima aveva iniziato a ricevere molti messaggi non puliti in chat e richieste di appuntamenti hot, nonché commenti sconci sotto alle sue foto. “E lei cosa risponde?”, le ho domandato. “Lei fa finta di niente, ignora. Dice che è un problema loro se fanno quei pensieri, che la donna ha tutto il diritto di vestirsi come vuole senza essere importunata… Questi tizi che le scrivono sono sicuramente persone infelici e insoddisfatte… affettivamente immature e instabili. Però penso che anche lei, ponendosi in questo modo, dà un messaggio sbagliato di sé stessa…”. Sono rimasta in silenzio. Allora Sara mi ha mostrato una foto osé sotto alla quale un uomo grande e divorziato (che avrebbe potuto essere suo padre) le scriveva: “Che pezzo di roba”. Sara ha risposto arrabbiata a quel commento: “Non è un pezzo di roba: è la mia migliore amica!”. Mi ha fatto quasi tenerezza, vedere come Sara, che conosce Fabiana da quando erano bambine, trovi assolutamente inaccettabile che la sua amica sia presa per una merce.

Fidanzate-trofei: quando l’amore diventa una gara

Dopo aver ascoltato altri dettagli, mi sono permessa di chiedere: “Ma a cosa è dovuto questo cambiamento? Se prima era una ragazza semplice e sobria, come è arrivata a porsi così?”. La risposta di Sara mi ha spiazzato: “Giulio, il suo attuale fidanzato, è il primo a volere che la sua ragazza si mostri in questo modo…”. “E perché?”, ho domandato perplessa. “Perché così può mostrare a tutti il suo trofeo. È lui a farle quelle foto. Ed è il primo a gioire quando la ragazza le mette in rete, il primo a mettere mi piace e a gongolare perché ciò che gli altri possono solo vedere… lui lo può anche toccare…”. Ho avuto i brividi. “Il suo fidanzato vuole che altri la guardino?”. “Non so dirti di preciso cosa scatti nella sua testa, ma una volta ha fatto una battuta di questo tipo, in mia presenza. Ha detto qualcosa come vedere ma non toccare, solo io ho accesso a questa meraviglia. E un’altra volta ha ammesso di essere un po’ narcisista e di godere nel mostrare i suoi trofei…”.

Leggi anche: Non siamo custodi del nostro corpo. È lui a custodire noi

Insegniamo ai giovani che il vero uomo protegge la donna che ama, non la sbandiera La storia di Fabiana mi ha lasciato l’amaro in bocca. Oltre a pregare spesso perché ritrovi la purezza e riconosca di valere molto più di una coppa, oggi sento l’esigenza di mettere in guardia più ragazze possibili da questo tipo di tranelli. Anche a te che mi leggi vorrei dire: non sei una merce, non sei una coppa. Sei un tesoro da proteggere. Un uomo che ti mette in mostra come se fossi qualcosa e non qualcuno ha davvero tanto da imparare sull’amore. E se accetti questo, forse anche tu devi ancora capire che un uomo non ti usa, mai, nemmeno per dire ai suoi amici quanto è “figo” ad averti. Tempo fa ho guidato un focus group sul film Titanic. Un’americanata, lo so, ma ci sono degli archetipi interessanti su cui riflettere legati all’amore uomo-donna. Jack, che pure non è l’uomo ideale per tanti versi, si sacrifica per Rose, e fa di tutto per non umiliarla. Non è soprattutto per questo che il film piace? Le ragazze con cui ero mi hanno detto proprio questo: “Jack è virile perché dà la vita per Rose”. Proprio così: virile è chi dà la vita. E dare la vita significa servire e custodire, non certamente gongolare per i commenti sconci di altri uomini.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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