Ucraina
L’emozionante canto di una bimba ucraina: “All’alba sorgerò”
In un bunker della capitale, una bimba intona il canto di un cartone animato. Il titolo, “All’alba sorgerò”. Una prospettiva profetica che tutti ci auguriamo possa realizzarsi sul serio.
Quando l’umanità è ridotta a brandelli la speranza sboccia inaspettata, come un fiorellino fragile sull’asfalto incendiario di Kiev. Le notizie che ci giungono da quella terra mortificata e straziata ci parlano di un popolo in fuga verso una meta sconosciuta. Ci parlano di bambini morti, di genitori disperati. Ma immagini come questa sono destinate a restare nella storia.
Lo scenario? Un bunker abitato da troppe persone, forse, da troppo tempo. Parlano sommessamente, tentando di riscaldarsi come possono per proteggersi dal freddo, quando ecco, una bambina, i capelli biondi come il sole, il visino pulito, ancora capace di sorridere e di lasciarsi andare, prende la scena e intona la canzone ammiraglia della colonna sonora di “Frozen”.
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La sua vocina fende il silenzio e diventa anche più forte del sibilo dei missili, sembra sciogliere il cuore paralizzato dal freddo pungente della paura. Quella canzone ha un titolo suggestivo che sembra quasi una profezia “All’alba sorgerò”. Trattenere le lacrime è impossibile, ma per un attimo gli adulti presenti battono le mani e la normalità sembra fare capolino nel bunker per ricordare che la pace è possibile: basta volerla.
Sono tante le immagini consegnate al mondo dalla cronaca di guerra. Questa scena è destinata a fare la storia sperando che le generazioni successive siano più intelligenti di noi e imparino dagli errori commessi.
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