BRICIOLE DI VANGELO

26 Febbraio 2022

Non impedire l’incontro

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,13-16)
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.

Il commento

Gli presentavano dei bambini [paidíaperché li toccasse” (10,13). Il passaggio in Giudea segna l’ultima e decisiva tappa del ministero pubblico. Le parole e i gesti assumono un particolare sapore. L’evangelista ha raccolto una serie di scene legate dal filo rosso della sequela, cioè dalla necessità di rispondere in modo pieno e radicale all’invito di Gesù. Questo mosaico si apre con l’invito rivolto agli sposi ad amarsi secondo la legge della totalità (10, 1-12). Subito dopo troviamo il riferimento ai più piccoli. Poco prima Marco ha riportato l’episodio in cui Gesù abbraccia un bambino [paidíon] davanti a tutti e invita i discepoli ad accogliere i più piccoli (Mc 9, 36-37). Gli apostoli non hanno ancora compreso questo insegnamento. La gente invece porta volentieri a Gesù i propri figli e gli chiedono di toccarli. Per comprendere il valore di questo verbo [áptō] dobbiamo rileggere le pagine evangeliche in cui si parla delle persone che si accostano a Gesù per toccarlo ed essere guariti (Mc 3,10; 5,27; 6,56) o dei prodigi che Gesù compie toccando le persone (Mc 1,31; 7,33).

In questo verbo c’è tutta la concretezza della fede: non indica solo un contatto fisico superficiale ma fa pensare ad un incontro personale che permette di sperimentare la presenza viva ed efficace di Gesù. In questa prospettiva possiamo comprendere il duro, severo rimprovero che Gesù rivolge agli apostoli che cercano di impedire che questi fanciulli possano arrivare a Gesù: “al vedere questo, s’indignò” (10,14). L’atteggiamento dei discepoli nasce certamente da buone ragioni, probabilmente vogliono proteggere il Maestro da un’eccessiva invadenza della gente. Ma Gesù è venuto appunto per incontrare tutti e ciascuno, specialmente i più piccoli. Se vogliamo stare con Lui ed assumere il suo stile di vita, dobbiamo mettere da parte le nostre ragioni e ogni esigenza personale, anche quella più legittima, e fare di tutto per portare a Gesù coloro che egli desidera incontrare. È una responsabilità che riguarda tutta la Chiesa ma oggi preghiamo in modo particolare per i genitori.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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