Aspettando la Giornata per la Vita

Nel Calendario che si può visionare visitando il sito delle Nazioni Unite, si contano ben 183 Giornate nazionali o internazionali dedicate a qualsiasi pretesto, eppure nessuna menzione si fa a quella per la vita. Tuttavia nel mondo sono sempre di più gli Stati che ogni anno, in mesi diversi, dedicano un momento di riflessione alla battaglia per i bambini non ancora nati. Una domanda dovremo pur farcela.

È recente il raccapricciante hate speech di Macron al Parlamento europeo di Strasburgo che chiede di introdurre l’aborto, insieme al suo contrario cioè la tutela dell’ambiente, nella Carta dei Diritti Fondamentali. La risposta più bella sono le Giornate per la Vita (GpV). Il 6 febbraio potremo vivere quella italiana mentre nel mondo si organizzano marce e manifestazioni di un popolo che ama la vita, le donne, i diritti umani, quelli veri.

L’aborto è la negazione e il distruttore dei diritti umani fondamentali, quelli di base. È la prepotenza del più forte sui più deboli. L’atto più violento e barbaro di una società, perché violenta la donna nel suo intimo, la nega, e priva bambine e bambini del loro imprescindibile diritto alla vita.

“Custodire ogni vita” è il titolo del messaggio dei vescovi per la 44° Giornata per la Vita, fondata e voluta nel 1978 dalla CEI in risposta alla legge 194/78 sull’aborto con lo “scopo di… educare all’accoglienza della vita e di combattere l’aborto e ogni forma di violenza esistente nella società contemporanea” scriveva allora la Segreteria Generale della CEI. 

Tra Giornate e Marce (in Europa e in America) da gennaio a dicembre non c’è un mese che rimanga senza la memoria della vita nascente e morente. A parte qualche eccezione nei paesi sudamericani, si tratta di Incontri ecclesiali o promossi da associazioni che non trovano posto nelle Giornate internazionali, mondiali, nazionali decise dalle Nazioni Unite o dai singoli stati.

Molte delle GpV cominciano nel 1995 grazie a San Giovanni Paolo II che nell’Enciclica Evangelium Vitae, al n. 85 scrive: “Accogliendo anche il suggerimento offerto dai Cardinali nel Concistoro del 1991, propongo che si celebri ogni anno nelle varie Nazioni una Giornata per la Vita, quale già si attua ad iniziativa di alcune Conferenze Episcopali. È necessario che tale Giornata venga preparata e celebrata con l’attiva partecipazione di tutte le componenti della Chiesa locale. Suo scopo fondamentale è quello di suscitare, nelle coscienze, nelle famiglie, nella Chiesa e nella società civile, il riconoscimento del senso e del valore della vita umana in ogni suo momento e condizione, ponendo particolarmente al centro dell’attenzione la gravità dell’aborto e dell’eutanasia, senza tuttavia trascurare gli altri momenti e aspetti della vita, che meritano di essere presi di volta in volta in attenta considerazione, secondo quanto suggerito dall’evolversi della situazione storica”.

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È iniziato così un fiorire di Giornate per la Vita, internazionali, nazionali, diocesane… intorno al mondo. Data prevista 25 marzo, festa dell’Annunciazione, festa del concepimento di Gesù e di ogni uomo e donna concepiti.

Sono vari i paesi, soprattutto in America Latina, ad istituzionalizzare la Giornata facendola diventare nazionale: il Salvador nel 1993; nel 1999 l’Argentina con il Día del Niño por Nacer, il 25 marzo, istituito con decreto n. 1406/98 del 7 dicembre del 1998, su iniziativa dell’allora presidente, Carlos Saúl Menem, e con l’appoggio della Conferenza Episcopale; il Guatemala dichiarò il 25 marzo Día nacional del Niño no nacido per “promuovere una cultura della vita dal concepimento”. Quindi in Cile, in seguito ad una campagna sostenuta da migliaia di firme e da vari sindaci, la Camera dei Senatori il 18 maggio del 1999 approvò all’unanimità un progetto affinché il 25 marzo fosse dichiarato Giornata del bambino concepito; la Costa Rica annunciava la celebrazione di una Giornata per la Vita dei nascituri attraverso l’allora first lady, Lorena Clara de Rodríguez; quindi, il Presidente, Miguel Angel Rodríguez, proclamava il 27 luglio Giornata nazionale della vita prima della nascita; in Nicaragua sarà il Presidente della Repubblica, Arnoldo Aleman, con l’appoggio della Chiesa e dei gruppi pro-vita, a dichiarare il 25 marzo Giornata del Nascituro, con decreto del 25 gennaio 2000; nel 2001 la Repubblica Dominicana approvava la legge che istituiva la giornata considerando «opportuno e necessario istituire una Giornata del Nascituro, per promuovere la riflessione sull’importante ruolo che la donna incinta svolge nel destino dell’umanità, e sul valore della vita umana che porta in grembo»; nel gennaio 2002 il Perù istituiva per legge la Giornata del Nascituro il 25 marzo; nelle Filippine la Presidente, Gloria Macapagal Arroyo, dichiarò ufficialmente nel 2004 il 25 marzo Giornata del Bambino non nato.

In tanti e altri paesi si celebra una GpV anche se non riconosciuta dalle istituzioni civili. Solo per avere un’idea: in Messico il 25 marzo si celebra la Giornata della vita concepita nel seno materno; in Austria sempre il 25 marzo c’è la Giornata del bambino non nato; a Cuba l’arcidiocesi dell’Avana celebra la GpV e gruppi pro-vita, insieme alla Chiesa cattolica, svolgono un’opera silenziosa ed efficace per aiutare la vita, anche attraverso facebook con ProVida Cuba; la Conferenza episcopale ecuadoriana nel 2006 ha scelto il 25 marzo come Giornata del nascituro; Uruguay e Bolivia festeggiano la GpV sempre il 25 marzo; in Portogallo a maggio, oltre alla Caminhada pela Vida, c’è una Settimana per la Vita, organizzata dal Dipartimento Nazionale di Pastorale Familiare; in Inghilterra e in Galles la Chiesa ha fissato la GpV a fine giugno “per accrescere la consapevolezza del valore della vita umana in ogni stadio e in ogni condizione”, mentre in Scozia è a fine maggio e in ottobre in Irlanda; in Brasile la Conferenza Episcopale festeggia la vita a ottobre un’intera settimana; in Slovacchia e in Italia è in corso una richiesta alle istituzioni perché venga istituita una GpV nazionale il 25 marzo; la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli USA ha istituito l’evento 9 Day for Life, cioè 9 giorni di preghiera per la vita, accolto anche da Associazioni pro-life in Asia.

Da qualche anno ci sono anche i 40 Giorni per la Vita (www.40daysforlife.com), un’iniziativa a sfondo religioso nata in Texas e diffusasi in varie parti del mondo fino ad arrivare alla Diocesi di Ventimiglia-Sanremo che dal 28 dicembre al 6 febbraio, per volere del Vescovo, impegnerà i fedeli. Un “itinerario di preghiera” e “un intenso percorso di formazione” perché “si possa infrangere il muro di indifferenza” scrive il Vescovo Antonio Suetta.

Di recente è giunta notizia che in Uganda vorrebbero fare la prima Marcia per la vita proprio quest’anno e l’Albania, o meglio le Diocesi di Scutari e di Lezha, celebreranno per la prima volta la GpV il 6 febbraio, come in Italia.

Eppure tra le attuali 183 Giornate internazionali /mondiali, che è possibile visionare nel Calendario dedicato nel sito delle Nazioni Unite, si troverà la Giornata della bicicletta, delle api, degli oceani, della gastronomia sostenibile, dello yoga, dei Tropici, degli asteroidi e, non ci crederete, della rabbia, del cotone, della posta, degli uccelli migratori, dei servizi igienici, delle zone umide, dei legumi, del Nowruz (che non si sa bene cosa sia), eppure non si fa menziona della Giornata per la Vita o simili. Sembrerebbe che un momento di riflessione internazionale o mondiale non si neghi a nessuno, o quasi.Ecco perché partecipare alle Giornate, alle Marce, essere uniti è importante. Lo spiega bene Jaime Mayor Oreja, presidente della Federazione One of Us , motivando il sostegno alle Marce europee: «Con la sua presenza la Federazione One of Us» vuole che «i leaders politici nazionali ed europei ascoltino le voci di tutti coloro che vogliono una società basata sulla solidarietà e sul rispetto degli esseri umani, siano essi deboli o forti, disabili o abili, feti o anziani al termine della vita… per ricostruire la democrazia secondo i valori del rispetto della vita, il primo bene comune dell’umanità. Uno di Noi deve essere una gemma per l’Europa per difendere la vita e la dignità della persona umana. Noi conquisteremo l’Europa!».




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2 risposte su “Aspettando la Giornata per la Vita”

Molto bello, grazie. Ma anche prima c’erano iniziative simili.
A Boretto in provincia di Reggio Emilia nel 1982 i giovani della parrocchia costruirono nella piazza del paese a fianco della chiesa la “tenda della vita”. Per una settimana si poteva entrare sotto la tenda dove erano esposti i poster dal concepimento alla nascita e proiettate diapositive sulla gravidanza. Fu un successo di pubblico e di giovani.

Grazie Gabriele. In Italia la prima Giornata per la vita è stata nel 1979, e la Giornata per la Vita è stata istituita nel 1978. Da allora in Italia si celebra.
Bella l’iniziativa di Boretto. Sarebbe bello replicarla

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