Roberta Metsola, una erede “dichiaratamente pro-life” per David Sassoli
È sposa e madre di quattro figli la nuova presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsoli. Nel 2021 aveva votato contro il Rapporto Matić e nel 2018 si era dichiarata a favore della vita. Un raggio di speranza per il futuro? Lo speriamo di cuore, per il momento le porgiamo le nostre più sincere congratulazioni.
Una buona notizia, di quelle che vorremmo dare più spesso e che aprono orizzonti di speranza per il futuro. Mi riferisco all’elezione di Roberta Metsola alla presidenza del Parlamento europeo avvenuta il 18 gennaio. Lei è un’eurodeputata maltese ed è stata eletta al primo turno con 458 voti a favore su 617.
L’elezione è avvenuta proprio il giorno in cui ha compiuto 43 anni, Metsola è la più giovane presidente di sempre oltre ad essere la terza donna al principale seggio di Strasburgo, dopo le francesi Simone Veil e Nicole Fontaine. Poco dopo la sua nomina, una delle sue prime dichiarazioni è stata: “Onorerò David Sassoli come presidente battendomi sempre per l’Europa”. Ma chi è Roberta Metsola?
Sposa e madre di quattro figli, è un’avvocata specializzata in diritto e politica europea. Ha lavorato come addetta alla cooperazione legale e giudiziaria di Malta all’interno della Rappresentanza permanente di Malta presso l’Unione europea. Ha conosciuto suo marito, il finlandese Ukko Metsola, nel 1999 e si sono sposati nel 2005. Si è fatta strada mantenendo il cognome da sposa e insieme a lui si è candidata nel 2009 alle elezioni del Parlamento europeo. Sono la prima coppia sposata a correre nelle stesse elezioni del Parlamento europeo da due diversi Stati membri. Un bell’esempio di donna, sposa, madre e professionista impegnata. Un bell’esempio di famiglia.
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Nel 2018 si era definita “Dichiaratamente pro-life”. Nell’estate del 2021 quando sul tavolo delle trattative c’era da votare per il Rapporto Matić che parlava dell’aborto come di un “diritto” necessario per “la salute riproduttiva delle donne”, la Metsola votò semplicemente a sfavore. In passato, Metsola ha spesso difeso il suo Paese, Malta, affinché mantenesse una sua autonomia nella posizione anti-abortista di La Valletta, un unicum nell’Unione. Oggi dice che rappresentando il Parlamento europeo garantirà la posizione dello stesso sul tema, e noi sappiamo che sarà difficile ma ci auguriamo davvero di cuore che sia coerente con le parole che l’hanno portata alla presidenza di Strasburgo: “Sono una donna – aveva sottolineato poco prima dell’elezione – sono nata in una piccola isola del Mediterraneo. So che cosa significa essere il candidato sfavorito. So che cosa significa essere etichettati. Ma so anche quanto conta, per ogni ragazza che ci sta guardando oggi, per chiunque osi sognare. Sono qui per chiedere la vostra fiducia, per spingere l’Europa verso l’unione e, con il vostro aiuto, per far sì che le persone ci credano”.
“Ai diritti delle donne non si pensa mai abbastanza – aveva aggiunto – la lotta per l’uguaglianza vera deve andare oltre le apparenze. Deve permeare tutto quello che facciamo. Sarò onorata di essere la presidente che conduce questa lotta”.
Ci auguriamo sul serio che la Metsola guardi con sincerità ai diritti delle donne. A tutti i diritti, anche a quello di poter portare avanti una gravidanza in serenità e di crescere i propri figli con tranquillità. Non possiamo, dunque, che accogliere con gioia la notizia che alla guida di un’Istituzione come il Parlamento europeo, ci sia il genio di una donna, lo sguardo di una sposa e la sensibilità di una madre. Auguri Presidente.
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