Donne non illudetevi: ci hanno ingannate

Movimento femminile delle donne cristiane

di Giusy D’Amico

L’aborto, il divorzio, ora pure quello breve, ideologie come il gender e il falso mito femminista sono solo un colossale inganno. Per combatterlo abbiamo pensato a un “Movimento femminile delle donne cristiane” per conoscere sempre meglio la chiamata ricevuta direttamente da Creatore. 

È una battaglia silenziosa quella che oggi le donne cristiane sono chiamate a combattere. Tanto spesso si sente parlare di violenza contro le donne, ma la prima è più grande violenza è quella che il mondo ci sta imponendo da tanti anni chiedendoci di fuggire dalla chiamata ricevuta nella creazione ma noi, invece, vogliamo comprenderla sempre meglio.

È su questo fronte che opera il Movimento femminile delle donne cristiane, nato nel 2017 per difendere le donne dal relativismo imperante e da quel femminismo radicale che, al contrario, combatte per sradicare la cultura della vita e tradurla in cultura di morte. Il tutto è avvenuto sotto i nostri occhi con leggi inique come la 194, che legittima l’aborto. Una piaga sociale che miete ancora milioni di vittime innocenti dietro il paravento della libertà femminile. Secondo alcune statistiche i numeri delle interruzioni di gravidanza sono in calo, lo dice anche il sito Worldometer.info: in tutto il 2021 sono stati 42,6 milioni gli aborti, in decremento rispetto agli anni precedenti ma, attenzione, il dato non tiene conto degli aborti fai da te, con la svariate pillole che il mercato propone e che lascia le donne sempre più sole. 

La preghiera è l’arma legale con cui il cristiano può resistere all’avanzata del nemico di ogni tempo.  Se è vero che la donna sempre “è stata attaccata dal serpente perché portava dentro la fabbrica della vita” (cit. Carmen Hernandez) mai come in questa generazione l’attacco si sta rivelando in tutta la sua potenza. Obiettivo? Distruggere l’unione tra uomini e donne e umiliare la vocazione della donna. Non illudiamoci: l’aborto, il divorzio, ora pure quello breve, ideologie come il gender e il falso mito femminista, ci hanno ingannate.

Leggi anche: L’aborto, una causa di morte per cui nessuno cerca un rimedio…

Siamo state ammaliate dall’illusione dell’autonomia. Ci hanno condannate a vivere per noi stesse e ci hanno fatto smarrire il sentiero della femminilità. Da cavità della vita ci siamo trasformate in contenitori spesso abitati dall’idolo muto del proprio ego che tutto pensa di progettare e realizzare senza Dio. 

La stortura culturale che ha negato le differenze tra uomini e donne in modo ideologico ha condotto a pratiche distorte che si sono spinte anche verso il mercimonio del corpo delle donne. Lo chiamano “atto di generosità ” sotto la neolingua della GPA (Gestazione Per Altri) ma non è altro che un utero in affitto. Sì, avete capito bene: vuol dire ridurre la donna ad un organo, affittarla come una stanza a ore e metterla in condizione di vendere il proprio figlio. Cos’altro è questo se non un mercimonio dove pezzi di umanità vengono venduti e svenduti senza posa e per soddisfare fantomatici desideri trasformati in diritti?

La maternità surrogata è un mercato dove il bambino è trattato come oggetto di desiderio e non come soggetto degno di rispetto. È la merce di scambio in un giro di traffici illeciti: impariamo a chiamare le cose per nome, ci renderà più liberi.

Questo tempo ci ha parlato di false libertà che spesso abbiamo barattato con la nostra primogenitura. Ha ubriacato le nostre figlie e vorrebbe fare bottino di noi e di quel che resta delle briciole di fede che Dio moltiplica senza numero quando guardiamo a Lui. 

Per questo motivo il primo impegno del Movimento femminile delle donne cristiane è pregare perché siano sempre di meno le donne inghiottite dal vortice di illusioni che questo mondo sa vendere tanto abilmente. Noi pregheremo perché si possa guardare con speranza alla Resurrezione di Cristo per godere di una vita veramente redenta. Pregheremo per trovare la forza di opporci alla cultura dilagante e di riprenderci la dignità che il Signore stesso ci ha donato e che ci rende donne nel vero senso della parola.




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