Carrera alias e asterischi a scuola? Altro che inclusione questa si chiama… distruzione

scuola

di Giusy D’Amico

Prima dicevano che il gender era tutta una montatura, ora parlano di inserire carriera alias e asterischi nelle scuole. Obiettivo? Inclusione, ma qui l’unico obiettivo è cancellare l’identità maschile e femminile. 

Cosa ne penso di provvedimenti come Carriera Alias e asterischi a scuola? Sono voluti per diluire e confondere ancor di più le identità già incerte di tanti ragazzi, cancellando le radici biologiche dell’essere umano pensato come maschio e femmina, che laddove confuso andrebbe aiutato, accompagnato con amore e cura a ritrovarsi, non a perdersi del tutto.

Mi dispiace doverlo dire, ma il terzo sesso non esiste. I famosi 72/80 generi diversi che circolano in Rete sono un costrutto culturale e ideologico. Gli unici due sessi con cui si nasce sono maschio o femmina, e si viene generati dall’ unione tra un maschio e una femmina. Certo esistono persone che non si riconoscono nel proprio genere e che meritano tutto il rispetto e l’attenzione possibile, ma questa è un’altra questione e non rappresenta l’esistenza di un terzo sesso alternativo al maschile e femminile.

Sì, lo so sembra una cosa scontata ma noi abbiamo il dovere di continuare a dirle queste cose tanto ovvie, perché solo così possiamo smascherare il cavallo di Troia che stanno usando per veicolare gender e fluidità di genere nelle scuole. Fino a un po’ di tempo fa, il gender non esisteva, ora vorrebbero addirittura troncare le finali ad alcune parole per cancellare un’identità anche alla lingua. 

Quella che stiamo subendo è una vera e propria invasione ideologica che, a vario titolo, utilizza la parola inclusione come paravento per cancellare l’identità sessuale fondata sul binarismo uomo/donna. 

In paesi come Svezia, Danimarca, Regno Unito dove la fluidità di genere era diventata un “must” sono stati fatti clamorosi passi indietro. Per non parlare del fenomeno della detransizione (persone che si pentono dei percorsi di transizione sessuale e vorrebbero tornare indietro). Tale fenomeno negli Stati Uniti sta rivelando come la propaganda gender abbia distrutto la vita di tantissime persone che oggi vorrebbero riappropriarsi del proprio corpo ma non possono più farlo.

Per questo motivo l’Associazione Non si tocca la famiglia, ha organizzato una petizione, a cui ha aderito anche il Family Day, che riguarda l’introduzione di asterischi e carriera alias nelle scuole, per raccogliere e far sentire le voci di genitori, educatori, insegnanti e tutti quanti si oppongono a questa cultura della distruzione, (altro che inclusione!). A gennaio consegneremo tutto al MIUR chiedendo un vero e proprio pronunciamento ufficiale.




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