Anno Giuseppino Non sempre basta essere giusti per fare la cosa giusta Autore articolo Di Vito Rizzo Data dell'articolo 25 Novembre 2021 Nessun commento su Non sempre basta essere giusti per fare la cosa giusta di Vito Rizzo L’anno giuseppino sta per finire, cosa ci lascerà? La certezza che non sempre basta essere giusti per fare la cosa giusta. Spesso c’è bisogno di andare fuori dagli schemi e offrire spazio a Dio come ha fatto Giuseppe. Si avvia a conclusione l’anno giuseppino e corre l’obbligo di fare una breve riflessione proprio partendo dalla figura di San Giuseppe. Con la conclusione dell’anno liturgico è interessante infatti riflettere su cosa abbia dato questa figura al cammino della Chiesa e al cammino personale di ciascuno di noi. Sono state tante in questo anno le occasioni per contemplarne la figura e per comprendere cosa può dire il marito di Maria, il padre putativo di Gesù, ancora oggi, alla Chiesa che vive le sfide del terzo millennio. Cosa può dire a ciascun battezzato che è chiamato a farsi interprete del Vangelo nelle difficoltà di questo mondo, la figura del Patrono della Chiesa Universale. In un recente incontro sono stato profondamente toccato proprio dai passi del Vangelo di Matteo. Al capitolo 1, partendo dal versetto 18 l’evangelista spiega «come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto». Giuseppe amava Maria, amava Dio, amava la creatura che stava per giungere nella sua vita, eppure la prima decisione, generosa, amorevole, corretta, non è subito quella migliore, quella più giusta. È una scelta corretta, perché Giuseppe è un uomo giusto ma non era la scelta giusta. Può sembrare un gioco di parole, ma invece è la chiave di lettura che deve aprire alla speranza le prove che affronta ciascuno di noi. Da soli non ce la facciamo ad arrivare alla cosa giusta. È questo l’insegnamento che l’esperienza di Giuseppe mostra a ciascun cristiano e alla stessa Chiesa. Non sempre basta fare la cosa corretta per perseguire la giustizia, alle volte è necessario andare fuori dagli schemi, e aprirsi all’ascolto della Parola di Dio in maniera più autentica e senza pre-clusioni o pre-giudizi. Il Vangelo ci dice che Giuseppe sente in sé un’agitazione che non lo lascia sereno rispetto alla decisione presa («Mentre però stava pensando a queste cose», Mt 1,20a). Continua a pensarci su… Sta esercitando una forma di giustizia, ma sente nel suo cuore che non è la soluzione giusta. Leggi anche: L’uomo guardi a san Giuseppe Si mette in cammino, si apre al discernimento, all’azione della grazia di Dio che può illuminare la sua mente e il suo cuore. Essere giusto non significa fare la volontà di Dio di default. Giuseppe comprende la pienezza della volontà di Dio in sogno, quando le resistenze razionali sono più allentate. È solo quando decide di lasciare spazio pienamente a Dio che Giuseppe comprende qual è la cosa da fare: «Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù» (Mt 1,24-25). Giuseppe ci insegna dunque che non basta essere giusti per fare scelte giuste, che abbiamo bisogno di aprirci al discernimento, all’azione della grazia che opera in noi nelle forme più varie. Ci mostra qual è il modo più autentico di vivere la relazione con il Signore e con gli altri. Non limitarsi a quanto il Signore ci ha donato, a quanto il Signore abitualmente muove nel nostro cuore, ma osare di più. InterpellarLo nelle scelte, ascoltarLo, lasciarLo parlare. È quello che è chiamata a fare anche la Chiesa; è forse proprio questo il patrocinio che San Giuseppe, può offrire, con il suo esempio in questi tempi così difficili da decifrare. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Discernimento, San Giuseppe Vito Rizzo Vito Rizzo è nato e vive ad Agropoli (SA). Avvocato e giornalista, autore e conduttore di programmi televisivi di informazione religiosa. È catechista, educatore di Azione Cattolica e direttore del Festival della Teologia “Incontri”. Oltre alla Laurea in Giurisprudenza all’Università “Federico II” di Napoli, ha conseguito la Laurea in Scienze Religiose presso l’ISSR “San Matteo” di Salerno e sta proseguendo gli studi teologici presso la Sezione “San Luigi” della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Tra le sue pubblicazioni “La Fabbrica del Talento”, Effedi editore (2012), con Milly Chiarelli “Caro Angioletto. Le preghiere con le parole dei bambini”, L’Argolibro editore (2014), con Rosa Cianciulli “Francesco. Animus Loci”, L’Argolibro editore (2018). Ha attivato un suo blog (vitorizzo.eu) su cui pubblica riflessioni e commenti e collabora alla rivista on line di tematiche familiari Punto Famiglia. Sempre con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato “Carlo Acutis – l’apostolo dei Millennials”. Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: La preghiera sincera ti salva il matrimonio: la storia di Anna e Filippo “Noi, portate in pellegrinaggio dai santi Martin”: quattro suore si raccontano “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? Per Paola Binetti sarebbe segno di speranza “Papà per scelta”: quando il sentimentalismo non lascia posto a un dibattito vero Il compleanno di vostro figlio, una tappa del viaggio della vita Chi è causa del suo mal pianga se stesso? La Vigna di Rachele non la pensa così… Ero ateo, sono sacerdote: mia madre pregava che trovassi la felicità “Prof, perché va a Messa, se insegna scienze?”. Io rispondo con la storia di Enrico Medi Cambia impostazioni cookie Close GDPR Cookie Settings Panoramica privacy Cookie strettamente necessari Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Powered by GDPR Cookie Compliance Panoramica privacy Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili. Per ulteriori informazioni sui cookie utilizzati su questo sito leggi L'INFORMATIVA COOKIE Cookie strettamente necessari I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie. Abilita o Disabilita i Cookie Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie. Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Questo sito Web utilizza i seguenti cookie aggiuntivi: (Elenca i cookie che stai utilizzando sul sito web qui.) Abilita o Disabilita i Cookie Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!