BRICIOLE DI VANGELO

3 Novembre 2021

Relazione esclusiva

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 14,25-33)
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Il commento

Una folla numerosa andava con lui. Egli si voltò e disse loro” (14,25). Le parole del Vangelo che oggi meditiamo sono rivolte alla folla. Un modo per dire che riguardano tutti, nessuno escluso, chiamano in causa tutti i battezzati: laici, consacrati e presbiteri, per usare la triplice distinzione proposta da Giovanni Paolo II (Vita consecrata, 16). La legittima diversità delle vocazioni non impedisce di individuare una regola comune, cioè quei criteri che devono ispirare e plasmare la vita di tutti i discepoli. Questo insegnamento ricorda che le condizioni essenziali per vivere la sequela sono tre: l’amore per Gesù, la disponibilità a condividere la croce del Signore, la fiducia in Dio. Tutto dipende dal legame con Lui. Ogni parola chiede di essere meditata con particolare attenzione. Mi soffermo sulla prima condizione che rappresenta non solo la premessa ma il fondamento assoluto.

Se uno viene a me e non odia il padre e la madre” (14,26): l’evangelista ha ricevuto e trasmesso fedelmente quest’insegnamento, non ha voluto modificare la forma originale, lasciando il verbo odiare che poco si adatta al nostro vocabolario affettivo. Stando a questa Parola, l’amore per Gesù viene prima e misura il doveroso amore per i genitori. Una pretesa assurda se fosse solo un Maestro, sia pure di grande autorità; una legittima richiesta se lo consideriamo nella sua identità divina. La relazione con Lui deve avere un valore esclusivo, precede e riveste di significato ogni altro legame. Esclusivo non significa escludente, anzi è proprio il contrario: chi vive la relazione con Lui come qualcosa di esclusivo, può davvero abbracciare tutti con un amore che non nasce solo dalla benevolenza ma dal desiderio di donare agli altri l’amore stesso di Dio. Se puntiamo tutto su di Lui, riceviamo tutto da Lui. E così, l’amore esclusivo per Gesù diventa un amore sorgivo, un amore che ci rigenera e ci rende capaci di amare con una totalità che umanamente non avremmo potuto raggiungere. Un capitolo di quel centuplo che ha promesso. È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.