Gender

Sedici anni, vuole cambiare sesso. Per i magistrati va bene così

Tribunale

di Ida Giangrande

Succede in Italia. Un ragazzino di sedici anni vuole cambiare sesso e viene assecondato sia dai medici che dal tribunale. Ricordate Keira Bell? Il suo esempio non ci dice proprio niente?

Lucca – Nei giorni scorsi il Tribunale ha autorizzato un ragazzino a cambiare nome e genere sui suoi documenti, in assenza dell’operazione di riassegnazione del sesso biologico. “Il ricorso alla modificazione chirurgica dei caratteri sessuali risulta autorizzabile in funzione di garanzia del diritto alla salute, ossia laddove lo stesso sia volto a consentire alla persona di raggiungere uno stabile equilibrio psicofisico”. Così i magistrati hanno giustificato la loro scelta.

Prima dell’autorizzazione del tribunale, il ragazzo è stato sottoposto a diverse perizie mediche per attestare la necessità del cambio di sesso, con il consenso dei genitori, essendo minorenne. Ironia della sorte però il ragazzino in questione, ha la stessa età (16 anni) di Keira Bell. 

Abbiamo parlato di lei su queste pagine. La ragazzina voleva diventare maschio e fu subito assecondata. Con il tempo si è pentita delle scelte fatte ma intanto il suo corpo ha subito una serie di interventi chirurgici e farmacologici che lo hanno segnato profondamente. Oggi è la principale testimone del processo condotto dall’Alta Corte britannica contro la clinica Tavistock e il Portman NHS Foundation Trust.

Una causa che la giovane donna ha anche vinto pienamente. Sia durante che dopo il processo, rivolgendosi agli psicologi che all’epoca la autorizzarono a sottoporsi a cure devastanti, ha affermato: “Non si possono prendere decisioni simili a 16 anni, e così in fretta, i ragazzi a quell’età devono essere ascoltati, e non immediatamente assecondati”.




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