Sessualità Guardare una donna nel modo giusto? Consigli pratici… Autore articolo Di Cecilia Galatolo Data dell'articolo 27 Agosto 2021 Nessun commento su Guardare una donna nel modo giusto? Consigli pratici… di Cecilia Galatolo Se ci si trova in un luogo dove non è possibile sottrarsi alla provocazione, che consigli dare ad un uomo che vorrebbe mantenere la purezza? Come comportarsi in luoghi dove la tentazione di desiderare una donna nel proprio cuore è maggiore? Da adolescente, quando – lo ammetto – conoscevo ben poco del sesso opposto, ero dell’idea, come molte delle mie coetanee, che potessi vestirmi come volevo: se un ragazzo mi guardava con malizia, il problema era solo suo. E se mi fischiava quando indossavo una gonna molto corta, era lui ad essere impuro, maleducato e quindi a dover “lavorare sul suo sguardo e sul suo comportamento”. Questo in parte penso ancora che sia vero. Oggi più che mai credo che un uomo puro – cioè un uomo che ha imparato ad autogovernarsi e a rispettare il corpo delle donne – può avere davanti chiunque, anche una modella nuda, ma continuerà a vedere in quella persona una creatura di Dio, meritevole di rispetto, non un oggetto con cui soddisfare un istinto primordiale. Mi vengono in mente uomini “santi” reali (sì, perché esistono), che hanno saputo vedere delle anime sacre, create per il Cielo, dietro a dei corpi svenduti. Penso al servo di Dio don Oreste Benzi, che salvava le prostitute dalla strada e faceva loro conoscere l’amore immenso di Gesù. Mi vengono in mente uomini fedeli, mariti saldi e completamente donati alle loro spose, che non si lasciano scalfire da immagini volgari e non le cercano neppure (sì, esistono anche loro!); uomini affettivamente maturi che non si lasciano attrarre dal porno o ammaliare da ragazze in topless. Penso, poi, ad adolescenti che non hanno interesse a condividere video sporchi, a fare battute a sfondo sessuale, ad apostrofare le ragazze in modo volgare (mi viene in mente il Beato Carlo Acutis, che a soli 14 o 15 anni diceva alle coetanee che dovevano “proteggere i loro corpi” dagli sguardi maliziosi dei ragazzi, perché valevano troppo per essere guardate come oggetti). Leggi anche: E voi cosa ne pensate delle storielle estive? Tuttavia, conosco anche tantissimi uomini che questo cammino non lo hanno ancora fatto, non sempre uomini senza cuore, senza sentimenti o pervertiti: molte volte sono uomini fragili, che compensano tante fragilità e molti vuoti soddisfacendo i loro desideri sessuali senza porsi particolari problemi etici. Uomini che se vedono una ragazza vestita in modo provocante, semplicemente si lasciano provocare. E si abbandonano a pensieri impuri, senza contrastarli. Il più delle volte “l’abuso” si consuma solo nel loro cuore (perché sì, un “rapporto non consensuale”, che non implica relazione e comunione tra i due, è sempre un abuso, spesso appunto consumato solo nei pensieri): i danni sono quindi contenuti e soprattutto invisibili. Nell’intimo, però, quell’uomo ha già peccato di impurità (a dirlo è nientedimeno che Gesù in Mt 5,27-32) e i peccati di impurità sono un male anzitutto per noi stessi. Ci isolano, ci rendono meno vicini al prossimo, mettono una barriera tra noi e i fratelli e le sorelle. D’estate questo tipo di peccato ha strada facile: l’estate ci sveste. È inevitabile. Basta frequentare una spiaggia, un locale o semplicemente andare a fare la spesa per vedere ragazze praticamente seminude, complice certamente il caldo. L’afa di questi ultimi tempi, in particolare, ci ha portato a coprirci il meno possibile. Eppure, ho scoperto che ci sono modi e modi per non soffrire il caldo. In alcuni casi, lo dobbiamo riconoscere, i nostri abiti non sono solo “leggeri” e “corti” – per evitarci la sofferenza di un caldo infernale – ma anche volutamente provocanti: scollature da paura, trasparenze che creano l’effetto vedo-non vedo, shorts che sembrano slip e costumi a dir poco succinti. Non voglio fare la predica o la morale (ognuno è libero di scegliere come presentarsi agli altri e l’abbigliamento è parte di questa scelta). Piuttosto volevo riflettere (senza edulcorare la realtà) sulle conseguenze che può avere su un uomo questo “spogliarello estivo”. Ci siamo già chiesti qualche settimana fa perché una donna dovrebbe voler suscitare lo sguardo malizioso di uno sconosciuto. Parlando per me, da adolescente mi piaceva attirare lo sguardo dei ragazzi e credo che fosse dovuto all’insicurezza… volevo sentirmi bella: piacere mi dava sicurezza. Crescendo, però, ho capito sempre di più l’importanza di vestire in modo sobrio. Ho capito che non c’è bisogno “di tutti gli sguardi del mondo”, e nemmeno di molti, ne basta uno solo, ma pieno di amore. Uno sguardo che arrivi oltre le forme e raggiunga la parte più profonda dell’anima. Ho capito che l’uomo deve sì lavorare sul suo sguardo, però salvaguardare la mia purezza, preservare il mio corpo da sguardi che non voglio attirare, è un problema mio. Sta a me “presentarmi come una ragazza che desidera l’amore, non il sesso facile”. Ma di questo, appunto, abbiamo già parlato qualche settimana fa. Oggi vorrei concludere questa riflessione cercando di rispondere ad altre domande: se ci si trova in un luogo dove non è possibile sottrarsi alla provocazione, che consigli dare ad un uomo che vorrebbe mantenere la purezza? Come comportarsi in luoghi dove la tentazione di desiderare una donna nel proprio cuore è maggiore? Non essendo uomo, ho chiesto parere a degli uomini di cui ho stima e che so essere “integri” affettivamente. I consigli principali (li riporto nello stesso linguaggio colloquiale con cui li han detti a me) sono stati: “Girati dall’altra parte, non soffermarti”, “Tieniti impegnato: guarda il tuo libro, gioca a beach, ascolta musica, parla coi tuoi amici”, “Se cadi, non crocifiggerti, esiste il sacramento della confessione. Gesù sa che siamo fragili, non vuole condannarci, ma aiutarci. Lui ci ripulisce completamente, bisogna avere fiducia nel suo perdono e nell’aiuto che viene dalla grazia”. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag educazione, sessualità Cecilia Galatolo Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio. Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Noi, portate in pellegrinaggio dai santi Martin”: quattro suore si raccontano “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? Per Paola Binetti sarebbe segno di speranza “Papà per scelta”: quando il sentimentalismo non lascia posto a un dibattito vero Il compleanno di vostro figlio, una tappa del viaggio della vita Chi è causa del suo mal pianga se stesso? La Vigna di Rachele non la pensa così… Ero ateo, sono sacerdote: mia madre pregava che trovassi la felicità “Prof, perché va a Messa, se insegna scienze?”. Io rispondo con la storia di Enrico Medi Quando c’è vera intimità? Quando vi donate davvero l’uno all’altra! Cambia impostazioni cookie Close GDPR Cookie Settings Panoramica privacy Cookie strettamente necessari Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Powered by GDPR Cookie Compliance Panoramica privacy Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili. Per ulteriori informazioni sui cookie utilizzati su questo sito leggi L'INFORMATIVA COOKIE Cookie strettamente necessari I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie. Abilita o Disabilita i Cookie Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. 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