23 agosto 2021

23 Agosto 2021

Delitti e diritti

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 23,13-22)
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

Il commento

Guai a voi guide cieche” (Mt 23, 16). La parola di Gesù è sferzante, accusa i farisei di essere guide cieche. Un ossimoro. Una guida deve vederci bene, altrimenti non può guidare gli altri. Può accadere invece che proprio quelli che sono chiamati ad essere guide non sanno più individuare i sentieri che conducono alla meta. L’ipocrisia può generare questa cecità. Chi si abitua a nascondersi, finisce per cadere nella cecità, accetta compromessi per giustificare le proprie mancanze. Questa malattia è tanto più grave quando colpisce coloro che sono chiamati a guidare altri fratelli nel cammino della vita. In questo caso, si tende a nascondere la verità del Vangelo, il Vangelo diventa un vestito ritagliato su misura. Qualche anno fa, incontrando i giovani italiani il Papa ha proposto uno slogan: “È bene non fare il male; ed è male non fare il bene”. La frase è accattivante ma rischia anche di essere piuttosto generica. La questione più difficile oggi è quella di identificare bene e male, il pericolo è sempre in agguato, come appare nel libro di Isaia: “Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro” (Is 5,20). Questo pericolo evidentemente oggi è molto più accentuato nel contesto di una cultura che sposa il relativismo e dunque dona a ciascuno la libertà di scegliere i suoi valori in base ai gusti soggettivi, salvo poi pretendere di imporre come valori assoluti scelte e comportamenti che sono contrari alla dignità della persona.

Con la determinazione di Giovanni Paolo II oggi dovremmo poter dire: “Guai a coloro che cambiano i delitti in diritti”. Nella grande confusione, che oggi domina, rischiamo di essere anche noi guide cieche, non conosciamo più la strada e presentiamo agli altri sentieri che invece di dare la pienezza della vita conducono all’abisso del nulla, invece di edificare una società pienamente umana, finiscono per stravolgere l’immagine stessa dell’uomo. Oggi invochiamo una particolare luce dello Spirito su tutti coloro che sono chiamati ad essere guide.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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