Ho partecipato una sera alla Novena che si è tenuta in una chiesa molto bella dedicata a Maria, il Santuario di Materdomini a Nocera Superiore (SA). Quando sono arrivata la basilica era già piena e le persone si preparavano a recitare il Santo Rosario con grande devozione. Le Ave Maria erano intercalate da canti della tradizione molto significativi, le litanie avevano quell’accorato appello di supplica così profondo che facevano vibrare il cuore di commozione.
Ho vissuto un tempo di preghiera, con persone che non conoscevo eppure mi erano allo stesso tempo così vicine. Univamo la nostra voce in un unico coro. Nonostante il caldo impellente, c’era un silenzio e una compostezza meravigliosi. La Celebrazione solenne ma semplice, l’omelia un inno di lode alla Vergine. Quando a conclusione della Messa il panno si è alzato a coprire la miracolosa immagine della Madre di Dio qui incastonata in un delizioso tempietto sulle note di Buonanotte Maria, la gente salutava commossa la Vergine, proprio come un figlio saluta la madre prima di un lungo viaggio.
I cattolici “intellettuali” disdegnano la pietà popolare o magari la guardano da lontano come un retaggio del passato. Ricordo i racconti di mia nonna sulla fede del nonno che era un amante di Maria e organizzava pellegrinaggi a piedi o con il carretto per onorare la Madre celeste nelle feste più importanti che la riguardavano. Le brillavano gli occhi quando ripensava a quel marito che la prima notte di nozze le aveva chiesto di inginocchiarsi e di pregare il Rosario prima di mettersi a letto. Lei sulle prime era rimasta stupita da quella richiesta ma poi con gli anni aveva capito la profonda fede dell’uomo che aveva sposato.
Ci prepariamo a celebrare una solennità bellissima, l’Assunzione della Beata Vergine Maria. Gli occhi sono puntati al cielo, alla sua bellezza, alla sua regalità racchiusa nella profonda umiltà. Regina dell’anima mia, cantavano le donne in chiesa. Continuavo a ripetermi questa litania tornando a casa. Il cuore colmo di desideri, il cielo pieno di stelle.
Per me ogni volta questa solennità costituisce la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo. Ho un calendario tutto interiore. A Maria ho da consegnare molti pesi questa volta. Sono stati mesi difficili, la delusione mi ha inseguita come un fantasma di giorno e di notte. È come una compagna fedele, capace di strapparti ogni progetto, ogni desiderio di bene, consuma e logora come nessun’altro. Se non ci fosse stata Lei, se Lei non avesse sussurrato parole di speranza ogni giorno al mio cuore, se Lei non mi avesse condotta ogni giorno davanti al Re. Lei la mia Regina, la Regina dell’anima mia. Buona Assunzione a tutti!
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