14 agosto 2021

14 Agosto 2021

I fiori più graditi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19,13-15)
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Il commento

Gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse” (19,13). Una scena molto familiare e carica di umanità: un gruppo di genitori chiede a Gesù di dare ai figli più piccoli la benedizione, evidentemente riconoscono in Lui un profeta, cioè un uomo inviato da Dio, e non vogliono perdere l’occasione di ricevere un frammento di quella benevolenza che ogni giorno il buon Dio riversa sull’umanità. Una scena tutta impregnata di quella fede semplice che appartiene al popolo degli umili. La scena viene oscurata dal comportamento dei discepoli: preoccupati di non appesantire troppo il Maestro, cacciano via in malo modo questi genitori. Probabilmente pensano che, avendo tante cose da fare, tante persone da incontrare, non può preoccuparsi anche dei piccoli! Hanno già dimenticato la lezione che l’evangelista riporta nelle pagine precedenti: “E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me” (18, 5). Il contrasto tra le parole di Gesù e il comportamento dei discepoli mostra ancora una volta che il Vangelo fatica ad entrare nel cuore e nella vita dei discepoli, dobbiamo essere sempre costantemente vigilanti e verificare sempre se pensieri e azioni corrispondono alla Parola di Gesù.

Agli occhi dei discepoli il Maestro ha cose più importanti da fare e non può dare spazio anche ai bambini. E invece Gesù è venuto per tutti, anzi mostra una particolare attenzione per i più piccoli, cioè per quelli che non contano niente, sono più deboli e vulnerabili. Fedele discepola del Vangelo, Teresa di Lisieux non si limita a dire che bisogna dare anche ai piccoli le attenzioni riservate ai grandi. Va oltre, dice che nel giardino di Dio i fiori più piccoli, quelli che non possono gareggiare in z con i gigli e le rose, sono ancora più graditi a Dio che si abbassa fino a terra per riversare in loro il suo amore (Ms A 3r). E lei stessa si presenta come uno di questi fiori che non valgono nulla ma che, proprio per questo, Dio ha colmato di grazie. Sulle orme di questa Santa chiediamo la grazia di compiere con amore la volontà di Dio anche nelle più piccole cose della vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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1 risposta su “I fiori più graditi”

Grazie Gesù perché sei venuto e sei sempre presente soprattutto con i più “PICCOLI” in ogni senso. Grazie, Dio dell’AMORE!!!!!!!!!!!!

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