di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19,3-12)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
Il commento
“I due diventeranno una sola carne” (19,5). Gesù lascia la Galilea e si reca in Giudea (19,1). Entriamo nella fase finale del suo ministero, quello che è stato seminato ora deve risplendere ancora più chiaramente. Se proviamo a mettere in fila gli episodi che l’evangelista ha raccolto in questa sezione (19, 3-31), emerge chiaramente il nuovo e più esigente progetto che Dio consegna all’umanità. Vi chiedo di dare uno sguardo d’insieme all’intero capitolo. Il brano odierno propone un’idea del matrimonio che ribalta radicalmente la Legge antica (Dt 24, 1-4) e non trova spazio in nessun’altra civiltà e cultura: “non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (19,6). A giudizio del Signore l’unione tra l’uomo e la donna non deve seguire la logica degli umori ma deve essere vissuta nella cornice del “per sempre”. In fondo, Gesù svela quello che appartiene ai desideri dell’essere umano, quello che Dio ha scritto nel cuore di ogni uomo e donna: un amore che intenzionalmente non è orientato al per sempre diventa solo un gioco di sentimenti.
Gesù, ha il coraggio di proporre un ideale che, lungo i secoli, nessun altro sapiente ha saputo comunicare con la stessa chiarezza. Un ideale bello e affascinante, anche se la cronaca è sempre vestita di debolezza. L’amore umano è pienezza, non sopporta le mezze misure. Lo sappiamo e lo diciamo in tutte le salse, lo ritroviamo anche nelle canzoni che tanto piacciono ai giovani, quelle che propongono una sessualità libera da vincoli. Lo sappiamo eppure abbiamo sempre più paura a proporre questo ideale perché appare troppo grande rispetto alle nostre forze. Gesù, invece, svela la verità tutta intera. La sua proposta è talmente esigente da apparire quasi impossibile. Eppure le numerose testimonianze di sposi fedeli che confermano il valore, la bellezza, la fecondità e perfino l’utilità sociale di questo ideale. Oggi preghiamo per gli sposi cristiani perché, con la forza dello Spirito, sappiano camminare insieme nei giorni della vita per ritrovarsi uniti nella beata eternità.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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