Vorrei poter raccontare l’amore che Chiara di Assisi suggerisce al mio cuore di sposa e di madre ma non basterebbe lo spazio di un post e certe luci è bene che restino nell’anima come un tesoro. Posso però esortarvi a leggere e approfondire la vita di questa donna infuocata d’amore per il suo Sposo divino e lì, soffermandovi sulle scelte di questa meravigliosa figlia di Dio, comprenderete che cosa significa veramente amare per una donna.
C’è un tratto che accomuna le sante di ogni tempo, a partire dalla Maddalena nel mattino di Pasqua passando per Chiara di Assisi, Teresa di Lisieux, Caterina da Siena, Benedetta della Croce…e tante altre. Ed è la passione dei gesti e delle parole che raccontano di donne innamorate, pazze di amore per Gesù, disposte a tutto pur di seguire il Maestro. Il discepolato al femminile è caratterizzato da queste pagine di tenerezza, di dolcezza ma anche di fermezza e ferrea volontà di appartenere a Lui solo.
Chiara ha dodici anni quando vede Francesco spogliarsi di tutte le vesti per restituirle al padre Bernardone. Quel gesto la colpisce e l’affascina. Comincerà a seguire Francesco, ad ascoltare le sue parole, conquistata da quella verità che emergeva pian piano nella vita del giovane cavaliere di Cristo. E Francesco l’aiuta a rivolgere il suo cuore a Gesù solo, a preservare la verginità del corpo per offrirla solo a Lui. Intuisce la vocazione di questa fanciulla e la indirizza allo Sposo da cui anche lui si sente attratto.
La Domenica delle Palme del 1211, Chiara lascia la casa paterna per trasferirsi in segreto dai frati minori presso la Porziuncola. Quella fuga dalla ricchezza e dalle cose del mondo mette ben in evidenza il coraggio di questa donna. Come la sposa del Cantico non ha paura della notte, delle sofferenze che dovrà affrontare, delle incomprensioni con la sua famiglia di origine. In quella notte Chiara da nobile, obbediente, e delicata fanciulla dell’alta società diventa la nobile, obbediente e delicata serva del Re dei Re. Agnese, la sorella e tante altre giovani la seguiranno attratte dalla forza di quell’amore.
Nella notte Francesco le taglia i capelli e Chiara privata delle vesti preziose e dalla bellezza della sua chioma indossa l’abito dei poveri e comincia il suo fidanzamento con Colui che ama. Francesco dal canto suo non lega Chiara a sé. Il carisma che ricevono è uno ma in forme diverse. Tuttavia chi vuole comprendere appieno la spiritualità francescana non può fare a meno di approfondire anche quella clariana e viceversa. C’è una reciprocità meravigliosa che fa intravedere e comprendere i tratti maschili e femminili del carisma.
È bello pensare alla loro amicizia. A quanto sia stata feconda per la Chiesa. Mi sono chiesta spesso qual è il segreto di questa rivoluzione che Chiara e Francesco hanno portato nella comunità ecclesiale e non posso che darmi questa risposta: entrambi hanno vissuto profondamente il loro essere sposo e sposa di Cristo, la loro vocazione consacrata. Incontrandosi e con l’aiuto l’uno dell’altro hanno potuto essere generativi in un modo che forse neanche loro riuscivano a comprendere. È Dio che risplendeva nella loro amicizia. È Dio che operava miracoli. È Dio al centro di tutto. Oggi guardando Chiara chiediamo anche noi questa umiltà perché solo chi riconosce che tutto viene da Gesù può fare cose grandi e amare così smisuratamente.
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