9 agosto 2021

9 Agosto 2021

La fede nella notte oscura

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Il commento

Cinque di esse erano stolte e cinque sagge” (25,2). Edith Stein, la santa che oggi celebriamo, appartiene alla categoria delle vergini sagge, quelle cioè che hanno misurato la vita con la fede, non hanno chiesto sconti e hanno testimoniato fino al sangue l’amore per Gesù. Ebrea di nascita, Edith non ha mai rinnegato le sue origini. La fede cristiana non attenua per nulla la coscienza di appartenere al popolo che ha ricevuto le promesse (Rm 9, 1-5). La comunione con Cristo non diminuisce il suo amore per la fede ebraica che la madre le ha testimoniato per tutta la vita, anzi ella rilegge l’esperienza cristiana alla luce delle origini. La scelta del Carmelo è legata alla sua conversione ma si rivela provvidenziale perché questo ordine contemplativo è nato in oriente ed ha il suo cuore proprio a Gerusalemme. Nel 1933, quando si presenta al Monastero carmelitano di Colonia, aveva 42 anni e un prestigioso curriculum vitae, ma aveva anche maturato la coscienza che la croce di Cristo riassume ogni cosa, per questo confessa la sua disponibilità con queste parole: “Non l’attività umana ci può aiutare ma solamente la passione di Cristo. Il mio desiderio è quello di parteciparvi”. Per questo scelse il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. E tale fu il suo destino. 

Giovanni Paolo II ha detto che Edith Stein “porta nella sua intensa vita una sintesi drammatica del nostro secolo, una sintesi ricca di ferite profonde che ancora sanguinano; nello stesso tempo la sintesi di una verità piena al di sopra dell’uomo” (1° maggio 1987). Visitando il lager di Auschwitz-Birkenau, dove Teresa Benedetta fu deportata e dove morì nell’agosto del 1942, Benedetto XVI ha voluto fare memoria di questa Santa: dopo aver ricordato che “come cristiana ed ebrea, accettò di morire insieme con il suo popolo e per esso”, ha aggiunto: “Ringraziamo queste persone, perché non si sono sottomesse al potere del male e ora ci stanno davanti come luci in una notte buia” (28 maggio 2006). Contemplando questa straordinaria testimonianza, oggi chiediamo la grazia di custodire la fede anche quando tutto si oscura.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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