In quest’estate turbolenta tra polemiche sempre più incalzanti e trasformazioni in atto di presidi, baristi, ristoratori, direttori di museo in poliziotti ben addestrati, in questa divisione tra angeli (i vaccinati) e demoni (i non vaccinati) risplende l’Italia dello sport. Dagli Europei alle Olimpiadi l’orgoglio dello sport italiano sale sul podio e rallegra il cuore. E ci concede un barlume di serenità e di gioia.

I giornali non possono non titolare in prima pagina le vittorie ma, le notizie sul green pass, i bugiardini dei vaccini in continuo aggiornamento, la catastrofe israeliana che incombe sul futuro del nostro Paese, sembrano fagocitare tutto il resto. In questi giorni di vacanza con i miei uomini abbiamo deciso di non parlarne, di mettere la pandemia tra parentesi. Non per snobbarla o fare finta che non esista ma soltanto per dare spazio alle buone e sane notizie che rallegrano il cuore. Complice anche l’attitudine allo sport di mio marito e mio figlio, mi sono fatta anche io, che con lo sport ho una relazione diciamo paragonabile a quella dell’ippopotamo con l’acqua, prendere la mano dalle competizioni sportive e anche da qualche intrigo calcistico sull’acquisto dei giocatori.

Benedetto sport e benedetta distrazione che ha infiammato le ore della giornata e le discussioni a tavola sulla storia degli atleti, le loro preparazioni e il loro modo di nutrirsi effettivamente molto lontano dal nostro fatto di patatine fritte e dolci in quantità perché tanto siamo in vacanza. E poi spazio ai sogni, ai progetti futuri, ai sacrifici per realizzarli, alla preghiera che spalanca il cuore davanti a un meraviglioso tramonto. Perché lo sport è una meravigliosa metafora della vita: bisogna allenarsi, curare i pensieri, liberarsi dei pesi inutili, guardare oltre…

Abbiamo un grande bisogno di ricentrare la mente e il cuore su ciò che è davvero importante. I cattivi pensieri hanno inquinato la mente e avvelenato le relazioni. Non voglio apparire superficiale né dimenticare le vittime di questa immane tragedia del coronavirus. Vedo però che sta creando molte divisioni, spaccature interne alle famiglie stesse, figli minorenni che ricorrono ai giudici per avere il diritto di vaccinarsi, ergo di andare dove vogliono, adulti che vedono il loro posto di lavoro in bilico senza vaccino. Dopo cinque assenze a scuola scatta il licenziamento per i prof che non sono vaccinati. Insomma, davanti a noi abbiamo un autunno “caldo”. Noi speriamo che ce la caviamo. Con l’aiuto di Dio aspiriamo anche noi al podio. La vita eterna.

Vai all'archivio di "Con gli occhi della fede"