3 agosto 2021

3 Agosto 2021

La notte, tempo di purificazione

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 14,22-36)
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.

Il commento

La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde” (14,24). Gesù è rimasto a terra. I discepoli sono soli sulla barca. La traversata del lago presenta non poche difficoltà. Non è una violenta tempesta, come quella descritta nei capitoli precedenti, quando “la barca era coperta dalle onde” (Mt 8, 24). In questo caso l’evangelista si limita a dire che la barca “era agitata dalle onde” (14,24). Non dobbiamo pensare tuttavia che si tratta di un problema trascurabile. Il verbo [basanízō] fa pensare ad una situazione carica di angoscia che i discepoli non sanno gestire. Più che le cose, questo verbo viene sempre utilizzato in riferimento alle persone: il tormento dei due indemoniati (Mt 8,29) o la sofferenza del servo del centurione (Mt 8,6). Abbiamo dunque ragione di pensare che il movimento ondivago della barca sia solo l’icona di una più diffusa agitazione interiore. In effetti, i discepoli non hanno compreso perché era necessario allontanarsi proprio nel momento in cui, dopo il miracolo dei pani, potevano assaporare il successo popolare. 

Proviamo a leggere questa pagina alla luce dell’esperienza. Tante volte la debolezza interiore accresce la complessità delle situazioni, in effetti quando la paura mette radici le situazioni problematiche appaiono ancora più complicate e pesanti. In alcuni casi il timore diventa scoraggiamento. Una notte agitata, icona di quelle notti in cui la sofferenza, l’amarezza, le preoccupazioni, il rimorso non ci fanno dormire. Sono le notti in cui sperimentiamo la solitudine più angosciosa. Il Vangelo dice che il vento era “contrario”, indica qualcosa o qualcuno che si oppone, fa pensare alle avversità della vita o alle ostilità che incontriamo, fa pensare anche al nemico giurato, a colui che si oppone ai progetti di Dio. Queste notti sono lunghe. E proprio quando abbiamo più necessità di sentire la presenza amorevole di Dio, sperimentiamo la sua colpevole assenza. È il tempo della purificazione, quello in cui impariamo ad amare senza pretese, donando tutto, come scrive Teresa di Lisieux. È la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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