29 luglio 2021

29 Luglio 2021

Santi Marta, Maria e Lazzaro

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,38-42)
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Il commento

Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò” (10,38). Negli ambienti monastici questa festa non è dedicata solo a Marta ma anche a Maria e Lazzaro. A partire da quest’anno, per esplicita volontà di Papa Francesco, questa tradizione viene estesa a tutta la Chiesa latina. “Nella casa di Betania il Signore Gesù ha sperimentato lo spirito di famiglia e l’amicizia di Marta, Maria e Lazzaro, e per questo il Vangelo di Giovanni afferma che egli li amava”, si legge nel decreto della Congregazione per il Culto Divino. A Betania Gesù incontra una piccola comunità domestica che lo accoglie, un gruppo di amici che gli offrono l’intimità della loro casa, ricevono la gioia di partecipare al suo ministero e di condividere le sue confidenze. “Marta gli offrì generosamente ospitalità, Maria ascoltò docilmente le sue parole e Lazzaro uscì prontamente dal sepolcro per comando di Colui che ha umiliato la morte”. Tre aspetti diversi dell’esperienza di fede: il servizio della carità, l’ascolto della Parola e il dono della vita.

Marta appare in primo piano, il suo desiderio di offrire un’adeguata accoglienza a Gesù è sincero ma cade nella trappola di un perfezionismo che genera il giudizio e calpesta la carità fraterna. Il Nazareno la rimprovera con affetto ma anche con fermezza e decisione (10,41). È Maria il modello del vero discepolo, ella infatti si pone ai piedi del Maestro e si lascia nutrire dalla Parola. In questo modo più che fare qualcosa per Lui, permette a Gesù di agire in lei. Lazzaro, infine, è icona di colui che passa dalla morte alla vita, segno e annuncio di quella fede che, nella sua piena maturità, dona la grazia di vivere da risorti. La comunità di Betania è una fedele immagine della Chiesa e invita a coltivare i diversi e complementari aspetti della vita di fede. Oggi preghiamo in modo particolare per le famiglie perché, accogliendo Gesù nella loro casa, diventino spazi in cui il Vangelo s’incarna e da cui s’irradia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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