27 luglio 2021

27 Luglio 2021

Poche chiacchiere

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13,36-43)
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Il commento

Spiegaci la parabola della zizzania nel campo” (13,36). I discepoli vogliono capire bene, anche noi vogliamo approfondire un tema che appare sempre più decisivo. Mi limito a sottolineare un solo punto. Non è possibile separare il grano e la zizzania! È certamente possibile – e doveroso – individuare e chiamare per nome ciò che viene da Dio e ciò che semina il maligno; ma nella vicenda concreta della vita grano e zizzania convivono nello stesso cuore, nella stessa casa, nella stessa Chiesa. A ben vedere è proprio questo inestricabile intreccio che ci obbliga ad essere più vigilanti per non cadere nelle trappole seducenti del maligno. La coscienza dell’umana fragilità sollecita una più tempestiva presa di distanza per evitare di restare affascinati dal male. Siamo peccatori che non si rassegnano e lottano per vincere l’iniquità in ogni sua forma, anche quelle apparentemente più piccole. Denunciamo il male con determinazione proprio perché sappiamo con quanta facilità può insinuarsi nella vita e, talvolta, produrre danni incalcolabili.  

Il male non è solo quello che riporta la cronaca, non riguarda solo le situazioni più tragiche della storia né gli scandali che accompagnano la vita della Chiesa. Troppo comodo fermarci alla cronaca. La parabola invita a prendere coscienza che troppo spesso abbiamo dato spazio al male, lo abbiamo lasciato entrare nei pensieri e nelle opere, lo abbiamo compiuto con le parole e le omissioni. Dobbiamo ripensare a tutto questo con grande sofferenza. Per combattere il male propongo tre sentieri. In primo luogo riconoscere il male da lontano, evitando di avvicinarsi. Secondo: denunciare il male con fermezza. Parlo del male e non di chi lo compie. Terzo: sapendo che le belle parole non allontanano il maligno, dobbiamo impegnarci ad operare il bene, tutto il bene possibile. Non abbiamo tempo per la chiacchiere e i discorsi da salotto. Cerchiamo di fare tutto il bene possibile. Lo chiediamo come una grazia sempre nuova a Maria, la Vergine Immacolata che ha custodito con amore geloso la purezza della sua anima.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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