Positano

A Positano uomo-cane per strada: come lo spiego a mia figlia se non è carnevale e nemmeno halloween?

Dubbio

di Ida Giangrande

Un uomo-cane passeggia per le strade di Positano portato a guinzaglio dal suo “padrone”. È tutto normale o c’è qualcosa che non va?

Siamo a Positano, una delle perle della costiera amalfitana. Nella centralissima Via Dei Mulini, in una stupenda giornata d’estate, finalmente dopo mesi di chiusura e isolamento la strada è di nuovo piena di vacanzieri e turisti, quando ecco sbucare dal cilindro magico di “Alice nel Paese delle meraviglie”, un uomo al guinzaglio che cammina a quattro zampe. Nel video, diventato virale sui social, qualcuno si scansa qualcun altro guarda la scena sbigottito. Come di prassi a Napoli, non è mancato chi è corso al bancolotto per giocare i famosi numeri e di fatti, non ci rimane altro che questo: giocare i numeri.

La pratica potrebbe rientrare in un gioco di ruolo tipico del Bdsm chiamato “petplay”. Il “gioco” (chiamiamolo così) prevede che una persona assuma i comportamenti, la postura e le sembianze di un determinato animale, in questo caso di un cane. Al fine di? Sottrarre all’altro lo status quo di persona e degradarlo a quello di animale. Sì, avete capito bene e se non fosse abbastanza chiaro lo ripeto: il laitmotiv alla base di tutte le partiche Bdsm non è “divertimento” ma “degrado”. L’obiettivo infatti è degradare l’altro nel vero significato della parola cioè togliergli i sensi, la capacità di parlare, di guardare, di toccare, di abbracciare. Ridurre la sua umanità, metterlo in ginocchio, dominare sull’altro e, perché no, trasformarlo in un animale di cui io sono il padrone assoluto. Vi pare normale?

Leggi anche: Le 50 sfumature? Sì ma della castità…

Certo viviamo in un’epoca in cui gli animali sono trattati anche meglio delle persone, ma questa è un’altra storia. Qui ci troviamo di fronte alla bravata di un uomo che evidentemente, si sente talmente libero di esprimere il proprio io, da andare in giro camminando a quattro zampe come i cani appunto, perché tutto è permesso nella società della non regola, del “che male c’è se mi va?”.

Prima delle 50 sfumature di qualcosa, tale pratica era da considerarsi una disfunzione della sessualità, oggi dopo questa famosa trilogia che ha sdoganato le partiche Bdsm e sadomaso, anche questa sceneggiata è stata assurta al rango del “normale”. Sì perché tutto è normale se sono consenziente e non importa se le mie scelte vengono rese pubbliche e altri sono costretti a guardare numeri da circo come questo. In altri termini abbiamo impiegato secoli e secoli di storia per riconoscere all’uomo la titolarità di diritti naturali e civili superiori a qualsiasi altra creatura e ora ci ritroviamo a fare i conti con chi decide di dimostrare che al mondo si può scegliere di giocare nel ruolo di animali se si vuole. Giocare e non vivere, perché la vita oggi sembra essere diventata un grande gioco. Una giostra delle illusioni tesa al soddisfacimento di ogni desiderio o capriccio.

Dunque avrei alcune domande da porre: è anche questa una questione di identità? È legittimo offrire spettacolini come questo simil falsh mob dove non si sa mai che puoi incontrare anche un bambino? Fino a che punto i miei gusti privati possono e devono essere resi pubblici? È una questione di rispetto sì ma che si richiede o che si toglie a qualcuno, in questo caso ai passanti? Certo viviamo nell’epoca delle “vetrine” soprattutto social, in cui non c’è più una differenza tra pubblico e privato, in cui è il “colpo di scena” a farla da padrone. Tutto è in bella mostra nel girotondo delle vite acchiappa like. Ma dal mio punto di vista qualcosa non va. Forse a furia di smontare l’asse esistenziale dell’uomo, siamo precipitati in un profondo impasse? Forse la nostra smodata ricerca di una identità ci ha portato ad una crisi d’identità esistenziale al punto da non riuscire più a distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è, ciò che è giusto da ciò che è sbagliato? E in questa ressa di interrogativi che mi agitano e mi intimidiscono, permettetemi un’ultima domanda: come potrei spiegare a mia figlia piccola un quadretto del genere se non è carnevale o, peggio ancora, halloween? 




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.