11 luglio 2021

11 Luglio 2021

Il minimo indispensabile

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,7-13)
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Il commento

E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone” (6,8). Partiamo dal verbo: Gesù ordina ai discepoli di essere poveri, comanda loro di partire con il minimo indispensabile. In questo modo fa capire che la missione non dipende dalle forze in campo e neppure dalle risorse che possediamo. Per combattere gli uomini hanno bisogno di “carri e cavalli” (Sal 20,8). Per la sua battaglia Dio ha bisogno di uomini che vivono in obbedienza alla Parola. Credere significa cercare la compagnia di Dio come il primo dei beni. La povertà materiale è il segno esteriore di quella fede che cerca e trova in Dio tutto il necessario, manifesta la fiducia nella Provvidenza. Chi sceglie la povertà come stile di vita non conta sulle sue forze né ricerca affannosamente le risorse materiali ma chiede e attende la grazia. L’insegnamento di Gesù rappresenta un’autentica provocazione per i discepoli ma è ancora più attuale per la nostra epoca. La Chiesa non rinnega il progresso, accoglie e promuove tutto ciò che serve a rendere più dignitosa la vita dell’uomo ma, con saggezza, invita a considerare i rischi di quella cultura che propone un’esaltazione acritica del benessere materiale, proposto a tutti come un traguardo assolutamente indispensabile. Si tratta invece di un nemico invisibile e insidioso. Il desiderio di raggiugere una soddisfacente condizione materiale appare così legittimo da far trascurare altri e ben più importanti obiettivi. In nome del benessere tutto passa in secondo piano, anche l’annuncio del Vangelo finisce per diventare secondario o resta comunque subordinato alle necessità materiali. La proposta evangelica è ardua, preghiamo per acquisire una coscienza di fede più matura.

Ti ringrazio, Signore, per il poco che abbiamo e per il molto che non abbiamo. Rendici veramente poveri e insegnaci a desiderare Te solo e tutto ciò che conduce a Te. Liberaci dagli affanni terreni e metti nel cuore la passione del il tuo Regno e il desiderio instancabile di annunciare il Vangelo perché a tutti sia data la gioia della fede e dell’amore. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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