9 luglio 2021

9 Luglio 2021

Non possiamo lamentarci

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10,16-23)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Il commento

Vi mando come pecore in mezzo ai lupi” (10.16). L’annuncio delle persecuzioni non suscita alcun atteggiamento prudenziale. Gesù non chiede ai discepoli di evitare rischi e pericoli. Al contrario, li invita a mettere in conto una dura opposizione che giunge fino al martirio. Il Maestro non fa nulla per incoraggiare i discepoli. Anzi presenta la missione con un’immagine fin troppo eloquente. La pagina biblica di Davide e Golia mostra che, malgrado la sproporzione tra le forze in campo, Dio concede la vittoria al più piccolo e debole dei contendenti. In questo caso, invece, le pecore sembrano destinate a soccombere, non hanno alcuna possibilità di vincere la partita. E invece… nelle parole di Gesù s’intravede la certezza che l’ultima parola è proprio quella di Dio: “Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (10,22). Lo scopo immediato di questa catechesi è quello di promuovere nei discepoli una coraggiosa fedeltà, le difficoltà non giustificano alcuna rinuncia. In questo modo il Vangelo sottolinea che la responsabilità missionaria è oggettivamente più grande di ogni rischio.

L’insegnamento evangelico invita ad accogliere come cosa del tutto normale le molteplici ostilità che incontriamo a causa del Vangelo. Non possiamo neppure lamentarci. Se infatti brontoliamo, il Signore risponderà: “Te l’avevo detto”. La regola che deve interiormente guidare l’agire della Chiesa è racchiusa in questa semplice esortazione: “Non vi preoccupate” (10,19). Gesù chiede ai discepoli di non lasciarsi prendere dall’agitazione e non dare spazio alla paura! La prova appartiene all’esperienza di fede. Anzi, dobbiamo sempre ricordare che l’autentica fedeltà risplende proprio nel tempo della prova. Credere vuol dire fare credito a Dio. I santi non si limitano a custodire la fedeltà ma vivono con amore appassionato anche quando si trovano immersi nelle tenebre. Oggi vi invito a pregare con le parole del salmista: “Confido nel Signore, non potrò vacillare” (Sal 26,1).



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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1 risposta su “Non possiamo lamentarci”

Signore aiutami a non vacillare, anche se so che sarà difficilissimo! Perdonami per tutte le mie fragilità ed errori!

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