Udienza generale
Umiltà e fraternità: il tratto del vero predicatore
a cura della Redazione
Come possiamo riconoscere i falsi predicatori? Il Papa non ha dubbi: è indispensabile seguire l’insegnamento di San Paolo nella Lettera ai Galati.
La scorsa settimana, il Santo Padre, Francesco, ha concluso la sua lunga riflessione sulla preghiera. Nella catechesi dell’Udienza generale di questa mattina, il Papa ha deciso di meditare sulla Lettera ai Galati: “È una Lettera molto importante, direi anzi decisiva, non solo per conoscere meglio l’Apostolo, ma soprattutto per considerare alcuni argomenti che egli affronta in profondità, mostrando la bellezza del Vangelo. In questa Lettera, Paolo riporta parecchi riferimenti biografici, che ci permettono di conoscere la sua conversione e la decisione di mettere la sua vita a servizio di Gesù Cristo. Egli affronta, inoltre, alcune tematiche molto importanti per la fede, come quelle della libertà, della grazia e del modo di vivere cristiano, che sono estremamente attuali perché toccano tanti aspetti della vita della Chiesa dei nostri giorni. È una Lettera molto attuale questa. Sembra scritta per i nostri tempi”.
“Ciò che a noi preme notare è la preoccupazione pastorale di Paolo che è tutto fuoco. Egli, dopo aver fondato queste Chiese, si accorge di un grande pericolo – il pastore è come il papà o la mamma che subito si accorgono dei pericoli dei figli – che corrono per la loro crescita nella fede. Crescono e vengono i pericoli. Come diceva uno: “Vengono gli avvoltoi a fare strage nella comunità”. Si erano infatti infiltrati alcuni cristiani venuti dal giudaismo, i quali con astuzia cominciarono a seminare teorie contrarie all’insegnamento dell’Apostolo, giungendo perfino a denigrare la sua persona. Incominciano con la dottrina “questa no, questa sì”, e poi denigrano l’Apostolo. È la strada di sempre: togliere l’autorità all’Apostolo. Come si vede, è una pratica antica questa, di presentarsi in alcune occasioni come gli unici possessori della verità – i puri – e puntare a sminuire anche con la calunnia il lavoro svolto dagli altri. Questi avversari di Paolo sostenevano che anche i pagani dovevano essere sottoposti alla circoncisione e vivere secondo le regole della legge mosaica. Tornano indietro alle osservanze di prima, le cose che sono state oltrepassate dal Vangelo. I Galati, quindi, avrebbero dovuto rinunciare alla loro identità culturale per assoggettarsi a norme, a prescrizioni e usanze tipiche degli ebrei. Non solo. Quegli avversari sostenevano che Paolo non era un vero apostolo e quindi non aveva nessuna autorità per predicare il Vangelo. E tante volte noi vediamo questo. Pensiamo in qualche comunità cristiana o in qualche diocesi: si incominciano le storie e poi finiscono per screditare il parroco, il vescovo. È proprio la strada del maligno, di questa gente che divide, che non sa costruire. E in questa Lettera ai Galati vediamo questa procedura”.
E quando si verificano situazioni del genere cosa fare? Come riconoscere da che parte sta la verità? Il Santo Padre: “Non mancano nemmeno oggi, infatti, predicatori che, soprattutto attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, possono turbare le comunità. Si presentano non anzitutto per annunciare il Vangelo di Dio che ama l’uomo in Gesù Crocifisso e Risorto, ma per ribadire con insistenza, da veri e propri “custodi della verità” – così si chiamano loro -, quale sia il modo migliore per essere cristiani. E con forza affermano che il cristianesimo vero è quello a cui sono legati loro, spesso identificato con certe forme del passato, e che la soluzione alle crisi odierne è ritornare indietro per non perdere la genuinità della fede. Anche oggi, come allora, c’è insomma la tentazione di rinchiudersi in alcune certezze acquisite in tradizioni passate. Ma come possiamo riconoscere questa gente?”
“Seguire l’insegnamento dell’Apostolo Paolo nella Lettera ai Galati ci farà bene per comprendere quale strada seguire. Quella indicata dall’Apostolo è la via liberante e sempre nuova di Gesù Crocifisso e Risorto; è la via dell’annuncio, che si realizza attraverso l’umiltà e la fraternità, i nuovi predicatori non conoscono cosa sia umiltà, cosa sia fraternità; è la via della fiducia mite e obbediente, i nuovi predicatori non conoscono la mitezza né l’obbedienza. E questa via mite e obbediente va avanti nella certezza che lo Spirito Santo opera in ogni epoca della Chiesa. In ultima istanza, la fede nello Spirito Santo presente nella Chiesa, ci porta avanti e ci salverà”.
Per leggere la catechesi in versione integrale clicca qui
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