Gender Se non vuoi educare tuo figlio alla religione gender, niente paura ci pensa Cartoonito… Autore articolo Di Ida Giangrande Data dell'articolo 16 Giugno 2021 Nessun commento su Se non vuoi educare tuo figlio alla religione gender, niente paura ci pensa Cartoonito… di Ida Giangrande È sbarcato su Cartoonito l’ennesimo carrozzone da carnevale brasiliano dove l’Lgbtq+ è trasformato in un fenomeno da baraccone per bambini. Nel calderone mediatico “macina share” che fine ha fatto il rispetto per le persone con tendenze omosessuali? Dal 1 giugno, quando è iniziato il mese dell’orgoglio gay, la canzoncina The Blue’s Clues Pride Parade Sing-Along Ft. Nina West ha fatto irruzione sui canali della serie Blue’s Clues & You!, quella “simpatica serie animata educativa interattiva per bambini” sbarcata, tra gli applausi delle mamme, su Cartoonito e prodotta da Nickelodeon Animation Studio e 9 Story. Nel film d’animazione la drag queen invita il cagnetto Blue e tutti i bambini di età prescolare a unirsi al Pride cantando sulle note della canzone simbolo della guerra di secessione americana: «Ehi Blue guarda tutte queste famiglie! Ciao famiglie, è l’ora del Pride! Urrà per le famiglie che marciano ad una ad una! Urrà per questa famiglia che ha due mamme che si amano così orgogliosamente e tutte marciano nella grande parata! Urrà per le famiglie che marciano due a due! Urrà per questa famiglia che ha due papà che si amano così orgogliosamente…». Il motivetto e uno di quelli che gli inglesi chiamano “earworm”, tarli, bachi nelle orecchie. Vale a dire? Si appiccicano alle sinapsi e non smetti più di ripeterli. In altri termini si tratta di un cartone pensato strategicamente per raddoppiare consensi e fare il lavaggio del cervello ai più piccoli approfittando della disattenzione dei genitori, o per meglio dire, di quelli che ancora stanno attenti a ciò che la televisione propina ai nostri pargoli. Cosa c’è di sbagliato? Mi urlerà qualcuno. Innanzitutto: pansessualismo, omosessualità, transessualità sono temi delicati che vanno affrontati con il proprio figlio a seconda delle esigenze dei figli. Mi spiego meglio: con Sabrina dovrò affrontare determinati tipi di discorsi in maniera diversa rispetto a Denise a prescindere dalla tematica in questione. Perché? Semplice: hanno un carattere diverso. Hanno tempi diversi. Hanno maturità diverse. Chi è che può compiere un retto discernimento? I genitori che li vedono nascere e crescere e che hanno tutto il diritto, oltre che il dovere, di decidere come e quando trattare argomenti come questo. In secondo luogo quello che mi inorridisce è la sconcertante sensazione che lo stesso showbiz abbia perso il senso della delicatezza di questi temi e li abbia trasformati in fenomeni da baraccone acchiappa ascolti, carrozzoni da carnevale brasiliano fatti per aumentare lo share assecondando il politicamente corretto. Dietro etichette come transessualità e omosessualità ci sono storie e persone che spesso faticano ancora a fare il famoso outing. Non sono processi facili come vogliono farci credere, né oggetto di motivetti per bambini. Insomma, volendo restare lontana da ogni forma di giudizio o di ideologia, ogni volta che mi ritrovo di fronte a spettacolini come questo mi domando se davvero, oggi come oggi, le persone omosessuali o transessuali sono rispettate. Se invece loro per prime non sono vittime di un calderone mediatico che macina l’umanità riducendola a brandelli in un mare caotico e confuso di colori allucinanti e le sacrifica sull’altare del dio denaro. Detto questo, a mio modesto parere (e parlo da madre più che da giornalista), ai bambini non si può parlare di tutto soprattutto a quelli in età prescolare. Lasciate le cose per gli adulti agli adulti e restituite ai bambini la loro legittima infanzia. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Cartoonito, gender Ida Giangrande Ida Giangrande, 1979, è nata a Palestrina (RM) e attualmente vive a Napoli. Sposata e madre di due figlie, è laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli, Federico II. Ha iniziato a scrivere per il giornale locale del paese in cui vive e attualmente collabora con la rivista Punto Famiglia. Appassionata di storia, letteratura e teatro, è specializzata in Studi Italianistici e Glottodidattici. Ha pubblicato il romanzo Sangue indiano (Edizioni Il Filo, 2010) e Ti ho visto nel buio (Editrice Punto famiglia, 2014). Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. 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