13 giugno 2021

13 Giugno 2021

Perdita feconda

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 4,26-34)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Il commento

È come un granello di senape…” (4,31). Una premessa è necessaria. Gesù parla alla folla, a quanti attendono con comprensibile premura il manifestarsi del Regno, molti di quelli che lo seguono e lo ascoltano pensano: “Se Lui è davvero il profeta di Dio, deve accadere qualcosa di eclatante”. Gesù parla ad un popolo che attende eventi clamorosi. La sua parola, come sempre, non accarezza i loro desideri, anzi li invita a modificare radicalmente le loro attese. Paragona il Regno – e quindi la sua stessa missione – al granello di senape, il più piccolo fra tutti i semi. Qualcosa di insignificante agli occhi umani. Sceglie l’immagine della piccolezza e invita così i suoi discepoli a non inseguire sogni di successo, il Regno non s’impone con forza e non si misura con il consenso popolare. Al tempo stesso, con uno sguardo colmo di speranza, Gesù annuncia che quel piccolo seme “cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto” (4,32). Ciò che è piccolo diventerà grande. In altre parole, sia pure gradualmente, il Vangelo troverà spazio nei cuori e nella società. Tutto questo però avviene solo se il seme viene gettato nella terra. Impossibile non scorgere un velato riferimento alla croce.

Prima di pensare al suo germogliare, dobbiamo contemplare l’immagine del seme nascosto. Agli occhi degli uomini tutto è perduto. Così appare il Regno. Il seme non fa riferimento solo al cristianesimo ma chiama in causa la nostra vita. Siamo noi il seme gettato. Agli occhi del mondo la nostra vita appare inutile e priva di valore, siamo considerati stolti (1Cor 1,27). A volte noi stessi possiamo pensare di spendere tempo ed energie senza ricavare nulla. Teresa di Lisieux sa che la sua scelta appare “strana follia”. Lo scrive in una delle sue poesie più belle: “Cessate il vostro canto, /  e vita e profumi non sprecate più! /  Sappiate farne un uso intelligente!”. Così dicono gli altri. Ma lei è convinta del contrario: “Amarti, Gesù, che perdita feconda! / Tutti i miei profumi son per te solo; / senza rimpianti lascio il mondo e canto” (Vivere d’amore, P 17, 13). È questa la via che vogliamo seguire.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.