Eucaristia “Tu ci sei assolutamente necessario”: la Messa nella vita degli sposi Autore articolo Di Silvio Longobardi Data dell'articolo 7 Giugno 2021 Nessun commento su “Tu ci sei assolutamente necessario”: la Messa nella vita degli sposi di don Silvio Longobardi Condivido con voi una lettera in cui incoraggio una giovane sposa a fare la promessa eucaristica, una scelta non facile perché contrasta tanto con la mentalità comune che dà più spazio alle cose materiali e alla molteplicità dei compiti lavorativi e familiari; ma proprio per questo manifesta e accresce il desiderio di vivere di Dio e per Dio. Cari amici, la festa liturgica del Corpo e Sangue del Signore, che ieri abbiamo celebrato, ricorda che al centro della vita ecclesiale c’è la Persona di Gesù, non un vago ideale o un insieme generico di valori etici ma Colui che per noi si è fatto carne e per noi oggi si fa Pane. Un mistero che ha tante e diverse sfumature. Una di queste riguarda il legame tra Eucaristia e vita coniugale. È un tema affascinante e decisivo. Sono convinto che una più intensa frequentazione eucaristica sostiene nella quotidiana fatica e aiuta gli sposi a fare del loro amore e della loro casa lo spazio in cui Dio viene a dimorare. Condivido con voi una lettera in cui incoraggio una giovane sposa a fare la promessa eucaristica, impegnandosi così a partecipare ogni giorno alla Messa quotidiana. Una scelta non facile perché contrasta tanto con la mentalità comune che dà più spazio alle cose materiali e alla molteplicità dei compiti lavorativi e familiari; ma proprio per questo manifesta e accresce il desiderio di vivere di Dio e per Dio. Leggi anche: Hai uno sposo ma non l’amore coniugale. Come vincere l’ingiustizia… «Carissima Giulia, mi chiedi se è possibile per te vivere la promessa eucaristica, due figli ancora piccoli, il lavoro che occupa uno spazio significativo, gli impegni ecclesiali… Una scelta come questa indubbiamente spaventa e spesso determina una rinuncia, sia pure forzata e motivata con le migliori intenzioni. Permettimi perciò di andare controcorrente. Le scelte che costano di più sono quelle che favoriscono una fede più matura. La promessa eucaristica è un elemento che diventa sempre più importante nella vita della nostra Fraternità. D’altra parte, un movimento ecclesiale che trova nella pagina di Emmaus la sua cornice ideale, non può non dare all’incontro eucaristico la sua importanza, anzi la sua assoluta centralità. Il Vangelo di Emmaus (Luca 24,13-35, ndr) sottolinea il ruolo della Parola, proclamata con autorità; ma pone anche l’accento sulla dimensione eucaristica perché lo svelamento definitivo avviene nello spezzare il pane. Nella Chiesa primitiva quest’espressione indica proprio l’incontro eucaristico, annuncia cioè che il Risorto si fa vedere e si dona attraverso il segno del Pane. La nostra Fraternità trova nell’ascolto della Parola il suo essenziale punto di riferimento ma il cammino di fede conduce all’incontro eucaristico. Questa sensibilità è parte integrante del nostro carisma e fin dall’inizio accompagna il nostro cammino ecclesiale. Nel corso degli anni ha trovato uno spazio e un’intensità sempre più grandi, fino al punto da far maturare la scelta della promessa eucaristica che un piccolo gruppo di sposi ha fatto pubblicamente nel 2007. Da quell’anno un numero crescente di persone – in gran parte sposi anche se fra loro vi sono giovani e coppie di fidanzati – ha scelto di vivere quest’esperienza, ricevendo una grazia sorprendente. Non pochi, infatti, testimoniano che la Messa quotidiana ha permesso di vivere con maggiore fedeltà le proprie responsabilità e ha dato il coraggio di compiere altri e più decisivi passi nel cammino della fede, passi che probabilmente non avrebbero mai fatto e neppure immaginato di poter fare. La scelta eucaristica comporta un’evidente fecondità che non nasce dal nostro impegno ma dalla grazia che opera in noi. Non basta. Il senso profondo della promessa è quello di aiutarci a tenere lo sguardo fisso su Gesù, centro e cuore della nostra fede. Il fatto di recarci ogni giorno in chiesa per immergerci nella Celebrazione Eucaristica, alimenta il desiderio di ricevere Gesù. Non ci basta più ascoltare la sua Parola, vogliamo incontrarlo e sappiamo che nel Pane consacrato si nasconde tutta la pienezza di Dio. Andare a Messa tutti i giorni è come dire: “Signore Gesù, Tu ci sei assolutamente necessario”. È questa la vera sostanza della fede. Tutto il resto viene per conseguenza, come i raggi del sole. Il Vangelo di Giovanni presenta Gesù con un’espressione assai significativa: Io Sono. Questa formula ritorna sette volte. Un numero non casuale. Non è casuale nemmeno il fatto che la prima referenza contiene proprio l’annuncio eucaristico: “Io sono il pane della vita”. Più tardi verranno le altre espressioni: “Io sono la luce del mondo”; “Io sono la porta delle pecore”; “Io sono il buon pastore”, “Io sono la resurrezione e la vita”, per arrivare a quell’espressione che tutto riassume: “Io sono la via, la verità e la vita”. C’è dunque un crescendo che trova nel Pane eucaristico il suo punto di partenza. Chi si accosta a Gesù Eucaristia riceve la vita, come dice Sant’Agostino: “Mangia il pane e ricevi la vita”. I santi hanno avuto l’intima percezione di questo mistero. Teresa di Lisieux, aveva un amore tutto particolare per l’Eucaristia e soffriva molto per il fatto di non potersi ogni giorno accostare alla mensa eucaristica. In quanto discepoli di questa Santa, che il Signore ci ha donato come Patrona della Fraternità, non possiamo avere un amore meno intenso, anzi, proprio per sua intercessione, vogliamo chiedere di dare alla vita una più chiara impronta eucaristica. Ti invito perciò a compiere questo passo con gioia e senza timore. Sono certo che riceverai tanti benefici che si riverseranno sulla coppia e sull’intera famiglia. Dal momento che sei una sola cosa con il tuo sposo, anche quando da sola ti trovi dinanzi all’altare, è la coppia che si nutre del Pane eucaristico. È la coppia dunque che viene fortificata, è tutta la famiglia che riceve i frutti di quella grazia quotidiana. E non dimenticare che quest’esperienza può diventare un segno per la vostra comunità di sposi, può favorire la coscienza di fede e incentivare la vita orante. Insomma, quando mettiamo Dio al centro del nostro vivere, siamo certi di ricevere “grazia su grazia”, come leggiamo nel Vangelo. Non siamo più noi ad agire ma è Gesù che agisce in noi. Un’ultima cosa. La partecipazione quotidiana alla Messa fa emergere quella dimensione verginale che appartiene ad ogni battezzato. Questo insistente andare manifesta che Dio va cercato come l’unico bene. È una verginità che irriga di acqua pura i campi della coniugalità. Quegli sposi che desiderano camminare sulle orme di Maria e Giuseppe, i santi sposi di Nazaret, devono imparare a intrecciare la dimensione verginale con quella coniugale, avendo sempre chiaro che la coniugalità nasce dalla verginità. Solo chi cerca Dio come l’unico bene, può accogliere il proprio coniuge come un dono esclusivo di Dio e donargli tutto il bene perché è una creatura degna di Dio. La promessa eucaristica educa a coltivare la verginità del cuore. Cara Giulia, ho detto tante parole, forse troppe. In fondo ne basta una sola: “Venite e vedrete”, dice Gesù. E commenta l’evangelista: “Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui”. Sia così anche per te, anche per voi. Ti doni il Signore di compiere i passi che lui desidera. Ti abbraccio». don Silvio Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Eucaristia, vita coniugale Silvio Longobardi Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”. Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Noi, portate in pellegrinaggio dai santi Martin”: quattro suore si raccontano “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. 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