Vita

Influencer? Sì, ma per la vita…

di Ida Giangrande

Anna Bonetti è una influencer di appena 23 anni. Giovane, bella e brillante, ai suoi follower dice: “Non esiste vita indegna di essere vissuta, ma soltanto una debolezza umana incapace di accoglierla”.

Lei si chiama Anna Bonetti, ha 23 anni, è bionda, giovane, bella e su Instagram conta oltre 11.000 follower. Fin qui tutto normale nell’era degli influencer, non fosse per la frase con la quale lei stessa si definisce «influencer per la vita». Sì avete sentito bene, Anna Bonetti è una giovane donna che combatte contro l’aborto. Difficile in un mondo dove interrompere una gravidanza è diventato il segno dell’emancipazione femminile, eppure Anna ha una storia da raccontare. Una storia dolorosa che l’ha resa la ragazza che è, coraggiosa, determinata e sensibile. 

Anna Bonetti è nata con una menomazione all’udito che avrebbe potuto farla finire nel calderone dei bambini mai nati, proprio perché affetti da disabilità. La trafila la conosciamo tutti: la diagnosi prenatala evidenzia un problema ed ecco che l’aborto diventa improvvisamente il bene migliore per il bambino. Ma la storia di Anna Bonetti ci dice esattamente il contrario. 

Lo racconta lei stessa e riporto qui le parole di una delle sue interviste: «Sono sorda profonda dalla nascita, posso sentire grazie ad un impianto cocleare che viene installato per mezzo di un intervento chirurgico che io ho subito da bambina. Ho sposato l’attivismo pro life quando mi sono resa conto che anche i bambini sordi come me possono essere abortiti per mezzo della diagnosi prenatale e alcuni di loro vengono abortiti proprio per questo. Sono portatrice del gene…».

Un esempio da seguire per molti giovani quello di Anna, che non sembra affatto una bigotta di altri tempi, ma anzi ha saputo rapportarsi alla grande piaga dell’aborto con l’intelligenza e la sensibilità tipiche di un cuore giovane e appassionato come il suo. Ragionare lucidamente su questioni come l’aborto non può non portare alle conclusioni cui è arrivata Anna e prima di Anna tutti quelli che appartengo al fronte pro-life.   

“Un figlio che perdi non ritorna” recita Anna in un video che rappresenta un appello accorato alle mamme che scoprono una disabilità nel figlio che aspettano: “Nessuno saprà mai amarti più di tuo figlio. Amate i vostri figli per quello che sono, prima che la vita vi insegni ad amare ciò che avete perso”. 

Guarda il video di Anna




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