Cosa c’è dietro una vocazione?

di Elisabetta Cafaro, insegnante

Vi racconto la storia di Claudio, un giovane seminarista che a tutti dice: “Dio ti ama e per questo ti sceglie, per questo ti salva e ti rende libero e non più schiavo. Egli ti vuole felice, si sta fidando della tua fragile vita, di quella “inutilità” che tanto inutile non è, dato che ti sta chiamando a qualcosa che solo tu puoi fare”.

A maggio attendiamo l’arrivo di una nuova estate, le giornate si allungano, il clima diventa più mite, il sole più caldo. È bellissimo osservare il cielo e percepire nell’aria i mille profumi delle rose che fioriscono ovunque e che sembrano celebrare la grazia divina di Maria. Respiro profondamente mentre mi lascio andare ad un ricordo che mi rende felice, ripenso a quando da ragazzina di sera, dalla terrazza che dava sul giardino di casa amavo osservare “tanti puntini luminosi”. Una vera e propria magia tutta da ammirare, piccole luci ora si accendevano qua, ora là, si alternavano ad intermittenza con vanità, forse consapevoli di essere ammirate. Come qualcuno avrà capito sto parlando delle lucciole, dette anche i «lanternini della Madonna», in ricordo di un’antica storia popolare, sulla vita di Maria e di Gesù. 

Si narra che un giorno Maria e il suo bambino Gesù si erano attardati per i campi e, venuta la sera, non trovavano più la via di casa. Era così scuro che non si vedeva più nulla. Allora il buon Dio mandò giù sulla terra tanti piccoli insetti che con la loro luce, fecero strada agli smarriti fino a casa. Quante volte anche noi ci siamo sentiti smarriti lungo il percorso della nostra vita e abbiamo chiesto a Dio la luce? Spesso ci capita di dover prendere posizione o di trovarci davanti a delle scelte a volte non facili, che richiedono un cambiamento radicale alla nostra esistenza.

Sull’importanza delle scelte ed in particolar modo al tipo di vocazione a cui siamo stati chiamati, in questo periodo a scuola, ci ha fatto molto riflettere, la testimonianza di un giovane, Claudio Scisciola di anni 24, seminarista e tirocinante di religione, che ha accompagnato con la sua “grazia” una parte del mio percorso scolastico, insieme ai miei ragazzi del Liceo “Don Carlo La Mura” di Angri in provincia di Salerno. I miei alunni si sono sentiti interpellati da questa presenza tra loro così significativa e si sono posti questa domanda: “Cos’è che chiama il cuore dell’uomo al punto tale da consacrarsi a Dio?”. Claudio, avrà sicuramente pensato qualche volta: “Ma che ci faccio io con quest’abito? Sarà per sempre?”. Non possiamo negare che i dubbi ci sono e ci saranno forse fino alla morte, ammette il nostro giovane seminarista. I dubbi fanno parte della nostra vita. Qualsiasi scelta facciamo non dobbiamo aver paura. Una lezione scolastica deve volare fuori dalle mura grigie e silenziose dell’aula, (anche da quella virtuale) deve innalzarsi verso il cielo e nelle pagine del mondo donando a tutti la possibilità di sapere, capire e approfondire. Scrive Angela una mia alunna di 16 anni:

“La storia di Claudio mi ha fatto molto riflettere perché anche lui come tanti adolescenti si è allontanato dalla chiesa e dalla sua comunità per un certo periodo. Aveva una ragazza a cui voleva molto bene. Poi il viaggio a Lourdes ed ecco il miracolo del cambiamento, il riavvicinamento alla fede e a Dio; nel cuore un nuovo desiderio: farsi prete. Tutto questo non sapeva come comunicarlo alla sua ragazza, infatti lei non la prese per niente bene, ed io immagino il dolore. Per questi due giovani il cielo aveva preparato però una grande sorpresa, anche la sua ex ragazza dopo un percorso di discernimento dalle Monache Clarisse di Santa Chiara a Nocera Inferiore è diventata monaca di clausura lo scorso 25 marzo, il giorno dell’Annunciazione. La sua testimonianza mi è piaciuta tanto perché è stata molto interessante. Claudio, sa raccontare e approcciarsi ai ragazzi e ciò dimostra che sarà un bravo sacerdote”. 

È tarda sera ripenso alla giornata appena trascorsa piena di impegni, ricca di vita e di parole, di cui rendere grazie a Dio, quando ricevo da Claudio la sua testimonianza come dono per tutti coloro che leggono e seguono il mio blog.

“Mi chiamo Claudio Scisciola, sono nato a Scafati il 6 luglio del 1996. Fin da piccolo grazie alla mia famiglia, sono cresciuto con dei valori cristiani che mi hanno aperto la strada verso una scelta vocazionale di speciale consacrazione. Ho frequentato dalla tenera età la mia parrocchia di origine San Francesco di Paola a Pagani dove sono cresciuto e da dove è iniziata la mia esperienza come ministrante, gruppo adolescenti e successivamente come gruppo giovani. Tappa fondamentale nel cammino di discernimento è stato il mio primo viaggio a Lourdes nell’agosto del 2012 dove, sotto la “Grotta” nel mio cuore si è risvegliato qualcosa che cercavo di sopire. Ho lasciato aperto il cuore per capire la volontà di Dio, anche se successivamente, ero tentato di rifiutare perché non mi sentivo degno di sceglierLo anche perché ero fidanzato (oggi lei è una felice monaca di clausura). Nei mesi successivi, durante la Celebrazione Eucaristica, il Vangelo “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv 15,16) ha smontato la paura dell’indegnità dando nuovo slancio al cammino facendomi scoprire che non ero io che stavo scegliendo Dio, ma era Lui che sceglieva me.

Non è stato facile comunicare a casa, tra gli amici la mia scelta vocazionale, è stato difficile accettare, non stavo scegliendo quale scuola frequentare se il liceo o l’alberghiero, stavo decidendo all’età di 16 anni, di voler donare la mia vita a Gesù e quindi diventare sacerdote. Tante volte tra gli amici mi è stato chiesto il perché di tale scelta e tante volte mi è stato chiesto di rinunciare a questa scelta, ma è qualcosa che non stavo scegliendo io. Era Lui che mi stava scegliendo ed io nel cuore non potevo fare altro che dire il mio sì a Lui che mi ha chiamato dal “grembo di mia madre” (Ger 1:5). Chiedo a tutti voi di pregare affinché ci siano nuovi e Santi sacerdoti e consacrati. Invito tutti coloro che stanno prendendo scelte nella loro vita a non scoraggiarsi, Dio ti ama e per questo ti sceglie, per questo ti salva e ti rende libero e non più schiavo. Egli ti vuole felice, vuole il tuo bene e per questo ti sta chiamando, si sta fidando della tua fragile vita, di quella “inutilità” che tanto inutile non è, dato che ti sta chiamando a qualcosa che solo tu puoi fare. Egli sta mettendo la sua fiducia in mano alla tua fragile vita, ma a Lui importa di te, di ciò che vivi e di ciò che sei e sarai, andiamo con fiducia verso di Lui, senza paura”. 

Auguro a Claudio di vivere il seminario come una palestra di allenamenti per seguire e amare sempre di più Dio e di diventare via per un vivo incontro con Cristo.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


8 risposte su “Cosa c’è dietro una vocazione?”

La storia di Claudio mi ha colpito particolarmente,perché da felice fitanzato,diventare prete è una scelta davvero molto decisa e importante,perché comunque segna per sempre la sua vita. Dopotutto io credo che come dice anche Claudio,non è stato solo lui a fare questa decisione,ma è stato spinto da Dio,infatti lui dice che è stato dio a sceglierlo,e non Claudio che sceglieva Dio;questa parte mi ha fatto capire quanto sia forte la sua volontà e che Dio può tutto.

Che storia interessante prof! Mi è piaciuta molto e spero che anch’io, come Claudio, possa trovare la luce che mi guidi al mio obbiettivo, anche se un po’ differente dal suo.

Questa storia mi ha appassionato molto, una storia molto bella e significativa. Io concordo con le parole di Claudio perché, non siamo noi a decidere la nostra vita, ma Dio, perché vuole solo e soltanto il nostro bene ed è lui che prende in mano la “nostra fragile vita” e la trasforma in ciò che vogliamo.

Una scelta davvero importante quella di Claudio e anche molto coraggiosa. Seguire la propria vocazione mettendo a tacere l’influenza del mondo esterno, che spesso non comprende queste scelte, è da persone tanto coraggiose. Mi auguro di trovare anche io la stessa forza di Claudio per determinare la mia strada.

Della storia di Claudio mi ha colpito il coraggio,
il coraggio di stravolgere completamente la sua vita,
scegliere una strada che, apparentemente, sembra molto più difficile.
Nonostante il rischio, sapeva che il bene sincero che provava per Anna Lisa sarebbe rimasto per sempre, non si aspettava cosa gli avesse riservato il futuro, non sapeva che avrebbero fatto la stessa scelta un giorno, forse è stato un vero dono divino.
La forza di entrambi nell’intraprendere questa strada è stata sicuramente un aiuto di Dio.

Una scelta davvero importante quella di Claudio e anche molto coraggiosa. Seguire la propria vocazione mettendo a tacere l’influenza del mondo esterno, che spesso non comprende queste scelte, è da persone tanto coraggiose. Mi auguro di trovare anche io la stessa forza di Claudio per determinare la mia strada.

Che storia molo interessante questa di Claudio mi ha colpito tantissimo e in special modo anche le sue parole che mi hanno fatto pensare molto e spero che anche io come Claudio riesco a trovare la strada della mia vita!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.