Dalle diocesi
Don Enrico Smaldone, servo di Dio: il cammino di santità
a cura della Redazione
Il 23 aprile nella sala conferenze della Curia della Diocesi di Nocera-Sarno si è tenuta la conferenza stampa per presentare il Tribunale diocesano istituito per la causa di beatificazione di don Enrico Smaldone e del Cavaliere Alfonso Russo. La Fraternità di Emmaus, a cui è stata affidata nel 2009, l’ex Città dei Ragazzi oggi Cittadella della carità don Enrico Smaldone, esulta di gioia.
“In questo tempo pandemico è bene che noi come Chiesa proponiamo la pastorale della santità” con queste parole Mons, Giuseppe Giudice, Vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno, ha dato inizio alla conferenza stampa in onore di don Enrico Smaldone e del laico Cavaliere Alfonso Russo.
Presente all’incontro anche don Francesco Rivieccio, postulatore delle due cause. “La chiamata alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità è per tutti” recita il Vescovo richiamando un passaggio della Lumen gentium. “La santità produce un effetto non solo spirituale, ma umano… se c’è tanta confusione, dunque, c’è poca santità”. “Due gli aspetti che cogliamo in queste due figure” aggiunge il Vescovo “l’attenzione all’educazione e alla scuola che ritroviamo nel profilo di don Enrico Smaldone e la cura dei sofferenti che è stato il filo rosso della vita del laico Alfonso Russo. Due aspetti difficili di questo momento: la Scuola e la Sanità”.
“È importante conoscere il più possibile anche gli aspetti più nascosti della storia di questi due santi” afferma don Francesco Rivieccio. “Un cammino lungo, ma non ci abbattiamo. La Regione Campania è quella che nel mondo ha più cause di canonizzazione aperte. La santità non ha età e noi dobbiamo lavorare tutti insieme per portare materiale utile al processo diocesano”.
La Fraternità di Emmaus che attualmente custodisce l’ex Città dei ragazzi, luogo fondato e costruito con le proprie mani da don Enrico Smaldone, ha accolto con immensa gioia la notizia dell’inizio dell’istituzione del Tribunale diocesano per la causa del sacerdote angrese. Il 29 gennaio 2019, il vescovo Giudice intitolò la Cittadella della Carità proprio a don Enrico Smaldone. All’interno dell’area è presente un’Oasi intitolata al santo sacerdote che proprio in questi giorni ha ricevuto l’autorizzazione a casa di accoglienza per i minori. In questo modo, anche con forme e modalità nuove, si continua il sogno di don Enrico di dare un tetto, un’educazione e tanto affetto ai bambini senza famiglia.
Don Silvio Longobardi, custode della Fraternità di Emmaus, che in questi giorni si trova in missione in Burkina Faso presso una delle altre opere del movimento, ha dichiarato: “Siamo onorati di gestire la struttura dove il Servo di Dio ha manifestato la sua carità sacerdotale, consumando la sua vita”. “In questi anni abbiamo organizzato molti eventi per ricordare la figura di don Enrico” dicono Anna e Salvatore Caracciolo che vivono alla Cittadella insieme ai loro figli “una raccolta degli Scritti di don Enrico, L’audacia della carità edito da Gutenberg nel 2011. Abbiamo organizzato convegni, incontri con gli studenti delle scuole angresi, momenti di preghiera e celebrazioni in memoria di don Enrico. Abbiamo anche realizzato una mostra fotografica e sono stati esposti per lungo tempo alcuni oggetti appartenuti al sacerdote. Saremo contenti di collaborare con la Postulazione e la Diocesi per far conoscere ancora di più la figura di questo straordinario sacerdote della nostra terra”.
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1 risposta su “Don Enrico Smaldone, servo di Dio: il cammino di santità”
Grati al Signore per questo santo sacerdote