4 marzo 2021

4 Marzo 2021

L’amore ci salverà da questa pandemia | 4 marzo 2021

Ed eccoci ancora qua. È trascorso un anno dall’inizio della pandemia e dall’inevitabile chiusura che per mesi ci ha visti tutti indietreggiare nelle nostre tane. Per chi una tana ce l’ha, è chiaro. Non è ancora tempo di fare bilanci. L’emergenza continua, le strategie si alternano, il dolore e la paura siedono ancora indisturbati sul trono delle nostre vite ma c’è una cosa che ho imparato da questa situazione. È che mai come in questo tempo abbiamo il dovere di uscire, di andare, di annunciare. Non è il tempo del dolce far niente, non è il momento di rinchiuderci nelle nostre piccole certezze, nel nido familiare diventato una fortezza.

È il tempo della carità, della comunione, dell’unità, del silenzio dalle polemiche. È il tempo di rimboccarci materialmente le mani. Aiutare per la spesa chi non può muoversi, cucinare qualcosa di buono per chi ammalato non riesce neanche ad alzarsi dal letto, andare sotto la finestra di un anziano che non viene più a Messa perché i figli hanno paura che si contagi e salutarlo con una grande sorriso e dirgli: “Ti aspetto, torna presto in parrocchia”. È il tempo di attaccarsi al telefono e domandare agli amici contagiati come stanno, come vivono quelle ore di angoscia, condividere magari insieme un’Ave Maria e spezzare quella morsa di solitudine che spesso soffoca più della tosse.

Non so se avete mai letto il bellissimo romanzo di Albert Camus “La Peste”. Lo consiglio vivamente tra le letture. Nel testo c’è un personaggio Raymond Rambert, un giovane giornalista parigino, che conduce un’inchiesta per conto di un quotidiano riguardo le condizioni di vita dei cittadini della città di Orano in Algeria. Rambert avrebbe dovuto fare qualche intervista e poi lasciare il Paese per tornare dalla sua fidanzata a Parigi. Ma la città è chiusa per un’epidemia, ci sono le guardie che impediscono sia l’uscita che l’entrata. Sparano contro chi cerca di superare lo sbarramento. La Francia è lontana. Dopo aver tentato più volte di fuggire, cercando di superare il cordone sanitario in vari modi, il giornalista si rende conto della grande dedizione con cui il dott. Rieux, il medico protagonista del romanzo, cerca di aiutare i suoi concittadini, sta a loro vicino: li ascolta, li cura, li assiste, li consola, li conforta.

Da quel momento decide di fare da assistente al medico ed aiutare gli sconosciuti ammalati nella città algerina. La distante Parigi non è più da raggiungere prima possibile, ha scoperto quanto è importante essere solidale alle persone anche se estranee. Da quel momento per lui diventa più importante dedicarsi fino alla fine dell’epidemia ai non più distanti magrebini sofferenti.

Dovremmo fare anche noi come il giovane giornalista. Invece di aspettare chissà quale segno dall’alto barricati dietro le finestre delle nostre case, invece di lamentarci, dai comodi divani delle nostre case, dei governatori delle Regioni che non assicurano la messa in sicurezza dei luoghi pubblici, invece di agire sotto l’impulso della paura, lasciamoci condurre dall’amore. È  l’amore che ci salverà da questa pandemia.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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